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Nuova unità multidimensionale per le IDF

Il 1° gennaio le Forze di Difesa Israeliane (IDF) hanno comunicato di aver costituito una nuova “unità multidimensionale” o ad armi combinate comandata da un tenente colonnello (il grado che di solito comanda un battaglione) e che farà capo alla 98° Divisione Paracadutisti. L’unità è stata pensata per potenziare le capacità tattiche attualmente esistenti; inizialmente, la nuova unità farà si baserà sulle conoscenze ed esperienze di combattimento maturate dalle unità d’élite delle IDF.

Alla nuova unità sono state assegnate le truppe da combattimento con personale proveniente dall’unità d’élite “Yahalom” dell’Engineering Corps, dalle unità corazzate e unità di ricognizione della Divisione di Fanteria Golani, dal personale della 35a Brigata paracadutisti e specialisti C4I, nonché con piloti dell’Aeronautica Israeliana.

Organigramma attuale della 98ma Divisione Paracadutisti

Nella 98ma Divisione Paracadutisti rientrano anche il nuovo Centro di Addestramento per le Forze Speciali Israeliane nonché la 89ma Brigata Forze Speciali “Oz” che è basata su quattro reparti speciali: l’unità 621 “Egoz” per la guerriglia e controguerriglia;  l’unità 212 “Maglan” abilitata alla ricognizione dietro le linee nemiche:  l’unità 685 “Rimon”  addestrata alla guerra nel deserto nel settore mobilità/contro mobilità: l’unità 217 “Duvdevan” che compie missioni sotto copertura o mistaravim.

Il piano pluriennale Tnufa

L’aggiornamento della Divisione fa parte del più ampio programma pluriennale “Tnufa” (“Momentum”), teso a modernizzare le IDF e prepararle in vista delle le guerre future. In questa ottica la nuova unità sperimentale, potrebbe testare il Carmel, il nuovo veicolo da combattimento con equipaggio, automatizzato, che fa ampio ricorso all’Intelligenza Artificiale per il controllo di larga parte delle funzioni del mezzo.

Il nuovo piano pluriennale, fortemente voluto dal capo di SM dell’IDF Aviv Kochavi, rappresenta la naturale continuazione del precedente piano quinquennale “Gideon” (2016-2020). La sfida è garantire che i mezzi messi a disposizione dell’IDF possano raggiungere gli obiettivi strategici definiti, in conformità con le direttive impartite dal potere politico. Il piano mira a migliorare l’efficacia operativa delle IDF, sfruttando nel miglior modo possibile le capacità attuali e future, abbassandone laddove possibile i costi. Tra le innovazioni previste vi è il ricorso, sempre più diffuso, per tutte le unità all’addestramento con sistemi di simulazione avanzata; ciò rappresenta una vera e propria rivoluzione “culturale” ed “ideologica” per le IDF.

Il quadro delle minacce in costante evoluzione

Il piano “Tnufa” ha lo scopo di fornire una risposta alla miriade di conflitti e minacce per Israele, in primo luogo l’Iran ed i suoi alleati. Infatti, dal 2015, allorquando il piano Gideon fu approvato, la situazione è andata nettamente peggiorando con l’impiego costante delle IDF sui cieli siriani e libanesi, con incursioni ricognitive sui cieli iraniani non confermate ufficialmente e sempre più numerose operazioni covert.

L’attenzione oggi è posta sullo scontro tra Iran e Stati Uniti, con la crisi che si è acuita con l’uccisione del Generale Soleimani, il successivo lancio di missili su basi statunitensi in Iraq e con l’annunciato ritiro iraniano dall’accordo sul nucleare. Peraltro, l’Iran, accelerando il suo programma nucleare, potrebbe coinvolgere Israele e gli Stati Uniti in uno scontro aperto e dalle conseguenze imprevedibili per tutto il Medio Oriente.

Dalla Siria, al Libano, passando per la Striscia di Gaza non mancano per Israele minacce e pericoli rappresentati da armamenti sempre più sofisticati in mano a nemici sempre più agguerriti. Tutto ciò incoraggia l’approvazione del piano pluriennale ma si scontra con una situazione economica non particolarmente florida negli ultimi anni; peraltro, visto il quadro complessivo, Israele, nonostante tutto, Tel Aviv sarà costretta ad aumentare le spese militari per far fronte a minacce multilaterali di ogni tipo.

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