I rapporti tra il Governo australiano e Naval Group hanno raggiunto un nuovo minimo storico dopo i rumors di gennaio.
L’amministratore delegato di Naval Group Australia, John Davis, in una intervista rilasciata martedì al giornale “The Australian” ha messo in dubbio le capacità delle aziende australiane di fornire la componentistica necessaria ai sottomarini tanto che le aziende locali non sarebbero in grado di coprire nemmeno la metà dei 31 mld di euro (50 mld di dollari australiani) del programma.
Queste dichiarazioni hanno scatenato l’ira del Ministro della Difesa, Linda Raynolds, che incontrerà l’omologo francese per discutere della partecipazione delle aziende australiane nel programma.
Il fatto è che, come affermato durante un question time in parlamento da parte del Ministro dell’Industrie della Difesa Melissa Pirce, non è stata stabilita una aliquota minima di componentistica australiana nel contratto firmato con il gruppo francese.
Inoltre il progetto dei nuovi sommergibili non è stato ancora completato e di conseguenza non è possibile valutare nemmeno con certezza la proporzione del contenuto australiano.
Nel caso in cui l’Australia dovesse decidere di ritirarsi anticipatamente dal contratto rischierebbe di pagare penali fino a 250 milioni di euro.
Foto: Naval Group