fbpx

Leonardo ammoderna i sistemi IFF delle Forze Armate Italiane al nuovo standard NATO

Leonardo ha firmato un contratto con le autorità di difesa italiane per la fornitura e l’installazione di apparecchiature di identificazione “NGIFF” di nuova generazione, aggiornate all’ultimo NATO Mode 5 Baseline 3 standard, per le piattaforme terrestri e navali delle forze armate italiane.

Il contratto ha un valore di circa € 75 milioni e durerà per sei anni. Leonardo fornirà diverse centinaia di interrogatori NGIFF e unità crittografiche al fine di potenziare dozzine di piattaforme terrestri e navali in 15 diverse classi e tipologie.

I sistemi NGIFF consentiranno alle Forze Armate Italiane di mantenere la piena interoperabilità con le altre unità NATO in operazioni congiunte poiché l’Alleanza impone l’uso di sistemi compatibili con la Mode 5 nei suoi Minimum Military Requirements (MMR) nell’identificazione aria-aria ed aria-superficie. Lo standard Mode 5 conferisce una serie di vantaggi in termini di identificazione e sicurezza.

La tecnologia Identification Friend o Foe (IFF) è essenziale per le operazioni militari in quanto consente alle forze alleate di distinguersi dalle potenziali minacce. In base a questo contratto, i sistemi per le piattaforme terrestri e navali italiane saranno fornite interamente dall’industria italiana. In particolare, l’apparecchiatura Mode 5 NGIFF di Leonardo utilizza l’unità crittografica della società, che è l’unica alternativa a un sistema crittografico statunitense disponibile sul mercato.

Sono previsti futuri sviluppi contrattuali che vedranno Leonardo equipaggiare ulteriori velivoli ed elicotteri italiani con le stesse capacità, rendendoli in linea con gli standard NATO.

Leonardo è leader mondiale nella tecnologia NGIFF Mode 5. In precedenza, la società era stata scelta dal Ministero della Difesa del Regno Unito per aggiornare i sistemi IFF di oltre 400 piattaforme aeree, terrestri e navali in collaborazione con una società partner.

Fonte ed immagine Leonardo

Articolo precedente

I C-27J australiani finiscono sotto la lente di ingrandimento

Prossimo articolo

Northrop Grumman prova il radar HAMMR

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Ultime notizie