Nello scorso marzo del 2020, sulla piazza d’armi di Bière si sono svolte le prove con il nuovo mortaio da 12 cm 16. Le capacità tattiche del sistema sono state sottoposte a test da parte di Armasuisse. I difetti di sicurezza constatati durante i collaudi tecnici che nel 2019 non avevano permesso di effettuare tiri, sono stati eliminati a livello industriale. Risolte le problematiche emerse, è stato possibile collaudare il sistema con successo nel ambito di «tiri con munizioni reali». I criteri di idoneità risultano ora soddisfatti e l’impiego è comprovato.

Consegne previste dal 2024
Con il completamento di queste prove il programma di acquisto può procedere. I prossimi passi saranno la preparazione e la firma del contratto di serie, il quale comprenderà anche la messa in atto di quanto emerso dalle prove svolte finora dall’industria, da armasuisse e dall’esercito. La consegna ai reparti è prevista dal 2024.
Il programma di acquisizione
Con “il Messaggio sul Esercito 2016”, il Parlamento Federale ha approvato il progetto «mortaio da 12 cm 16». Il pacchetto completo comprende 32 sistemi di mortaio (veicolo vettore e mortaio), 12 autocarri, munizioni, materiale logistico e la conversione di 16 veicoli di condotta attualmente in dotazione.

Come veicolo vettore si impiega il blindato ruotato (“carro armato granatieri”) Piranha IV 8×8 della GDELS-Mowag e come mortaio il sistema d’arma Cobra della RUAG Svizzera SA.
Caratteristiche del mortaio da 12 cm 16
Il mortaio da 12 cm 16 è, come specificato, il Cobra messo a punto dalla RUAG. Ha un raggio d’azione da 7000 metri sino a 9000 metri, può adottare canne lunghe 160 cm o 200 cm ed ha un peso (senza sistema di caricamento) di 1200 kg che salgono a 1350 kg con il sistema completo. Può iniziare il fuoco entro un minuto dal dispiegamento.
L’impostazione ed il caricamento automatico garantiscono efficienza. I servosistemi elettrici rendono il sistema estremamente preciso, mentre il calcolatore balistico consente l’attivazione della funzionalità MRSI (Impatto Simultaneo di Colpi Multipli).
Foto Esercito Svizzero