Dopo le polemiche sorte in Francia per la bassa disponibilità di mezzi e velivoli il Ministero della Difesa ha avviato, nel corso degli ultimi tre anni, una profonda riforma per consentire il mantenimento di livelli soddisfacenti di MCO (Maintien en Condition Opérationnelle).
I risultati sono però altalenanti con miglioramenti per Marina ed Aeronautica mentre l’Esercito mostra ancora qualche difficoltà.
La riforma
Se prima per la manutenzione di un sistema complesso era necessario sottoscrivere decine di contratti con altrettante ditte, le quali avevano priorità, capacità e metodi di lavoro differenti, e nessuno era “realmente” responsabile dell’operatività, la riorganizzazione ha istituito la figura di un primo contraente MCO che si occupa di dialogare con in primo luogo con le Forze Armate e “internamente” con le altre aziende coinvolte.
Questa struttura verticale è stata già applicata a diversi sistemi compreso Fennec, Cougar, Caracal, Tigre, Dauphin, Panther, Atlantique 2, A400 e Rafale con la previsione di siglare ulteriori 15 contratti entro il 2022.
Anche la Service industriel de l’aéronautique (SIAé), che fornisce il supporto MCO all’Armée de l’air, si è adattata alle nuove linee guide del Ministero della Difesa diminuendo ritardi e tempi per la manutenzione.
Le buone notizie
L’aereo da trasporto militare Airbus A400M rispetto al 2017, durante il quale la disponibilità era inferiore a 3 aerei su 12 (23%), sale a più di sei aerei su 17 (33%).
L’elicottero EC725 Caracal o Airbus Helicopters H225M passa da una disponibilità del 26% nel 2017 al 46%.
L’elicottero leggero H125M Fennec, su una flotta di 18 elicotteri, passa da 2.500 ore di volo nel 2018 a 5.000 ore di volo.
L’elicottero d’attacco Tigre migliora sensibilmente la propria operatività passando dalle 16 macchine su 61 nel 2017 (26%) a 21 elicotteri su un totale di 67 (31%).
Il Mirage 2000 passa dai 38 aerei nel 2017 agli attuali 40.
Le “meno” buone notizie
Seppur siano stati fatti evidenti passi in avanti alcuni mezzi hanno ancora un tasso di operatività molto al di sotto del previsto.
Lato Marine National l’operatività dei sottomarini nucleari è leggermente al disotto del previsto a seguito di interruzioni di natura tecnica. Il sottomarino nucleare SNA Perle, coinvolto in un incendio e praticamente “perso”, non graverà sul bilancio del prossimo anno dato che era previsto che fosse in cantiere. I problemi si paleseranno quindi in futuro con la rotazione per i lavori al reattore sugli altri battelli.
Gli A400M, malgrado l’aumento della disponibilità (da 23% nel 2017 a 33% oggi), non ha ancora raggiunto una maturità sufficiente che va a intaccare la componente da trasporto dell’Armée de l’air assieme all’invecchiamento della linea C-130 Hercules.
La componente che mostra ancora alcune difficoltà è quella terrestre.
Le previsioni per i carri armati Leclerc sono state ribassate per i prossimi due anni a causa della presenza di “numerose obsolescenze” e il rinnovamento dei mezzi in stock. Se verranno prese immediatamente le azioni previste si potrà iniziare a vedere un incremento della operatività per il 2023-2024.
Situazione molto più critica per l’autoblindo AMX-10RC afflitta da problemi tecnici al cambio, obsolescenza e mancanza di pezzi di ricambio. L’AMX-10RC sarà sostituita dall’Engin blindé de reconnaissance et de combat (EBRC) Jaguar. Al 1° luglio 2020 erano in servizio 247 AMX-10RC mentre si prevede che al 2025 ci saranno solamente 150 EBRC Jaguar con il completamento della consegne a quota 300 nel 2030.
Diminuzione della disponibilità anche per il VBCI (Véhicule blindé de combat d’infanterie) causata in primo luogo dall’intenso utilizzo dei mezzi in operazioni estere nella zona del Sahel e Sahara. Per ovviare al problema sarà necessario rimodulare gli ordinativi per i pezzi di ricambio.
Immagine di copertina: French soldiers, sailors, airmen and Marines lmarch in the annual Bastille Day military parade down the Champs-Elysees in Paris, July 14, 2017. DoD photo by Navy Petty Officer 2nd Class Dominique Pineiro