Pessime notizie per la Royal Navy quelle annunciate ieri in Parlamento dal Segretario alla Difesa John Healy che ha confermato che cinque navi della RN saranno demolite o vendute come misura di contenimento dei costi.
Questa mossa, che si spera comporti un risparmio al Ministero della Difesa di mezzo miliardo di sterline nei prossimi cinque anni, è una risposta alle crescenti pressioni finanziarie e per consentire alla Royal Navy di recuperare risorse e personale.
Tutte e cinque le navi interessate dalla drastica misura decisa dal Governo del Premier Starmer sono già inattive da tempo e, pertanto, la forza di prima linea della RN non ne risentirà ulteriormente.
Ma è una cattiva notizia, poiché è la conferma ufficiale che la Royal Navy non è in grado di assicurare la disponibilità delle unità in carico, per carenza di risorse e di personale.
Ritiro per demolizione o vendita delle HMS Albion e Bulwark
Le notizie peggiori sono per la componente anfibia che vedrà il ritiro delle due LPD HMS Albion e Bulwark; si cercano compratori per evitarne la demolizione.
Di fatto per diverso tempo, la Royal Navy non avrà LPD in servizio e si dovrà appoggiare alle unità delle Marine alleate, avendo a disposizione solo le tre LSD classe Bay, peraltro anch’esse arrivate agli sgoccioli ed impiegate per supportare MCM e per altri compiti ausiliari, e la solitaria “tuttofare” Argus.
Non scampa la HMS Northumberland
Vittima dei tagli sarà anche una fregata Type 23, la HMS Northumberland, in riserva da diverso tempo definita dagli analisti britannici come una “nave fantasma” e, di fatto, già in disarmo.
Lo stato della nave è indicato infatti come fatiscente e gli eventuali lavori di ripristino sono stati definiti dal Segretario di Stato Healy come antieconomici.
Ritiro delle RFA Wave Ruler e Wafe Knight
Un’ulteriore pesantissima mazzata è inferta alla Royal Fleet Auxiliary con il ritiro delle petroliere RFA Wave Ruler e Wave Knight, non per particolari problemi od anzianità delle due unità ma per la carenza di personale che affligge la componente ausiliaria della Royal Navy (ma anche quest’ultima da anni non riesce a reclutare gli uomini necessari previsti dalle tabelle organiche del Ministero della Difesa di Londra).
Le due unità non sono più in servizio attivo rispettivamente dal 2017 e dal 2022 ed il loro stato attuale è di riserva estesa, pur essendo divenute operative nel 2003.
I loro compiti di fatto sono stati assunti dai quattro rifornitori di squadra classe Tide entrati in servizio tra il 2017 ed il 2019.
Per le Wave Ruler e Wave Knight, relativamente giovani ed ancora in buono stato, non dovrebbe essere particolarmente difficile trovare degli acquirenti; nel 2021 le RFA Fort Austin e Fort Rosalie furono vendute alla Marina Egiziana, pur trattandosi di navi che, all’epoca, avevano sulle chiglie ben oltre quarant’anni di navigazione.
In attesa delle nuove Fleet Solid Support (FSS) rimane la solitaria Fort Victoria, una nave da rifornimento multiruolo che, peraltro, quest’anno ha compiuto trenta anni di attività.
Ritiro per i CH-47 più anziani e per i venerandi Puma
Sempre il Segretario di Stato alla Difesa Healy ha annunciato che saranno ritirati anche gli elicotteri CH-47 Chinook più vecchi per contenere i costi di esercizio.
Peraltro, qui la perdita è meno dolorosa perché un pari numero di CH-47F Block II è stato ordinato dal precedente esecutivo all’inizio del anno in corso.
Anche i diciassette vecchi elicotteri Puma HC2 per il trasporto tattico, ormai con cinquant’anni di vita operativa, saranno radiati a partire dal prossimo anno per sopraggiunti limiti di età e la misura sarà presa in tempi rapidi entro il marzo del 2025.
Peraltro, si è perso”nelle nebbie” il programma New Medium Helicopter per la loro sostituzione che, comunque, è stato fortemente decurtato nel numero di nuovi elicotteri da acquistare, essendo nel frattempo intervenuta la decisione di comprare un certo numero di Airbus Airbus H145 (denominati Jupiter HC Mk 2) per le esigenze delle basi di Cipro e del Brunei, al fine di “pensionare” i Bell 212 e 412 impiegati per il supporto dei contingenti britannici ivi dislocati.
Anche gli UAV Watchkeeper saranno ritirati
Non scampano alla mannaia dei tagli gli UAV Watchkeeper Mk 1 entrati in servizio con il British Army solo nel 2018 con forte ritardo, dopo una serie di lunghe vicissitudini; nei programmi originari era infatti previsto il loro dispiegamento operativo a partire dal 2010.
Afflitti da numerosi problemi mai superati, obsolescenze crescenti ed elevati costi unitari di esercizio, questi velivoli prodotti da Thales, derivati dagli Hermes 450 di Elbit Systems, saranno anch’essi ritirati dal servizio attivo a partire dal prossimo mese di marzo 2025.
Curiosamente, pur essendone noti i problemi di scarsa affidabilità, culminati in una lunga serie di incidenti, questo tipo di UAV è stato selezionato nel giugno del anno scorso dalla Romania che lo acquista direttamente dalla casa madre Elbit Systems.
Fonte e foto credit @Ministero della Difesa del Regno Unito