Venerdì 17 2019 la 46^ Brigata Aerea, dislocata presso l’Aeroporto Galileo Galilei di Pisa, ha aperto le porte alla popolazione locale che ha potuto così conoscere e toccare con mano diversi protagonisti della “vita” dell’Aeronautica Militare. Presenti il C-130J “Super Hercules” della 46^ Brigata Aerea, due Eurofighter Typhoon, due T-346A ed un C-27J appartenenti al Reparto Sperimentale di Volo (RSV), la formazione completa delle Frecce Tricolori equipaggiata, come ben conosciamo, con l’MB-339PAN, il team WE-FLY TEAM, unica pattuglia acrobatica al mondo nella quale due dei tre piloti sono disabili e un AW139. La giornata è iniziata con una breve ma intensa dimostrazione delle Frecce Tricolori in procinto di “prendere i riferimenti” necessari a effettuare lo show previsto per domenica 19 sul litorale pisano. Dopo aver tenuto lo sguardo all’insù per vedere la proverbiale maestria che ha incantato ormai milioni di spettatori dal lontano 1961, le numerose scolaresche, famiglie o semplici appassionati hanno iniziato a dirigersi verso i velivoli parcheggiati nel grande piazzale antistante il terminal della 46^ Brigata Aerea. Erano presenti i due velivoli da trasporto STOL dell’Aeronautica Militare, nello specifico il C-130J-30 “Super Hercules” ed il C-27J del Reparto Sperimentale di Volo. Entrambi i velivoli erano completamente visitabili con la possibilità anche di sedersi nella cabina di pilotaggio, sempre sotto l’occhio attento di piloti e specialisti.
Di seguito le foto dell’evento divise in base al modello del velivolo.
Eurofighter Typhoon
Caccia-intercettore e velivolo da superiorità aerea di quarta generazione. Dotato di due potentissimi motori a getto Eurojet EJ200 che gli consentono un surplus di potenza tale da dargli un rateo di salita ripidissimo ed una manovrabilità fuori dal comune. Progetto europeo tra Regno Unito, Germania, Italia, Spagna e Francia che ha portato alla realizzazione di oltre 620 velivoli di cui 96 in servizio presso l’Aeronautica Militare. I due esemplari in esposizione appartengono al Reparto Sperimentale di Volo di Pratica di Mare. In particolare si tratta dell’RS-21 (MM7306) e dell’RS-22 (MM7350)
L’Eurofighter RS-21 (MM7306)
L’Eurofighter RS-22 (MM7350)
Dettaglio del sistema di eiezione dell’RS-22
Particolare del cockpit con ben in evidenza l’Head Up Display ed il seggiolino eiettabile
L’ “occhio” elettronico dell’Eurofighter, il PIRATE (Passive InfraRed Airborne Track Equipment) che combina FLIR/IRST
M-346 Master
Ultimo nato di una lunga serie di fortunati addestratori a partire dall’MB-326, best seller per l’industria aeronautica italiana, per poi passare attraverso l’MB-339 l’M346 è la proposta italiana per addestramento agli aerei di quinta generazione. Presenti due esemplari, nel dettaglio due M-346A: il 61-06 (MM55213) ed il 61-23 (MM55224) appartenenti al 61° Stormo basato presso Galatina.
L’M-346 Master 61-06
Particolare del missile, un mockup, installato sui piloni alari del 61-06
Campo stretto sul “canopy” del Master dove si può notare quanto il sedile posteriore sia rialzato rispetto all’anteriore ed i due Head Up Display
MB-339 PAN
Penso che questo velivolo e questa livrea non necessitino di ulteriori presentazioni. Famosi in patria e nel mondo stendono il tricolore più lungo del mondo. Simbolo di eccellenza italiana del mondo.
Tecnico di volo del 313° Gruppo Addestramento Acrobatico effettua i controlli post-volo
Particolare della livrea recante i velivoli storici della Pattuglia Acrobatica Nazionale
Linea di volo
Particolare del seggiolino posteriore
Copertura del motore sinistro personalizzata con il logo delle Frecce Tricolori
C-130J-30 Super Hercules
Pochi aerei possono vantare la vita operativa che ha vissuto e vivrà il Lockheed C-130. Entrato in servizio tra le fila dell’US Air Force nell’ormai lontano 1956 la cellula del C-130 ha subito negli anni costanti aggiornamenti partendo dalla versione -A fino alla -J entrata in servizio ufficialmente nel 1999. Agli inizi del 21° secolo l’Aeronautica Militare ne ha ordinato venti esemplari, preferendolo all’A-400M, ripartiti in 6 C-130J, 6 KC-130J (versione in grado di rifornire altri velivoli e di essere rifornita) e 10 C-130J-30 (versione allungata del C-130J in grado di trasportare carichi più voluminosi). Un esemplare di KC-130J è andato tragicamente perduto in un incidente poco dopo il decollo dall’Aeroporto di Pisa nel 2009.
Il C-130J-30 46-61 (MM62195). L’iconico “musone” del C-130 che contiene il radar meteo a lungo raggio. Si notino sulla sinistra i due tubi di Pitot e il misuratore dell’angolo di attacco sotto al quale si trova il punto di ricarica dell’ossigeno liquido. Sotto al blindovetro è presente anche uno dei sensori del sistema di avviso di missili in avvicinamento. Nella parte posteriore, coperto con il classico tappo da “Remuove Before Flight”, l’ingresso dell’aria del sistema di climatizzazione.
C-130 dalla parte del “Comandante”,simile alla parte destra, fatta eccezione per l’ingresso del carrellone che fornisce corrente elettrica quando il velivolo è a terra
Visuale del motore n° 3; il C-130J è equipaggiato con quattro Rolls Royce AE2100D3 da 4.637 shp cadauno.
Così come sui velivoli civili anche i moderni velivoli da trasporto militari sono dotati di registratore dei dati di volo posizionato nella coda del velivolo
In coda sono posizionati anche i contenitori per l’acqua, fondamentali quando l’aereo è impiegato in missioni all’estero in zone remote (in foto solo una parte)
Visuale dal finestrino della “paratroop door” sul lato sinistro dell’aereo. Si noti una delle due taniche alari che possono contenere fino a quattro tonnellate di combustibile l’una.
La botola di emergenza posizionata nel compartimento di carico con la corda mediante la quale è possibile evacuare il velivolo in caso di incidente
In caso di ammarraggio il C-130 è dotato di battelli in grado di ospitare i passeggeri mentre attendono l’arrivo dei soccorsi. I battelli sono dotati di tutto il materiale necessario alla sopravvivenza in mare aperto.
L’ampio compartimento di carico parzialmente configurato
L’attività di volo della Brigata è costante 24 ore su 24 per 365 giorni all’anno. Anche durante manifestazioni pubbliche il lavoro quotidiano continua come evidenzia il decollo di questo KC-130J
Consolle centrale del cockpit del C-130J. Rispetto alla versione -H la progressiva digitalizzazione del volo ha permesso di ridurre l’equipaggio di due unità (navigatore e ingegnere di volo).
La visuale del piazzale con la linea di volo delle Frecce Tricolori viste dalla cabina del C-130
C-27J Spartan
Il C-27J, così come il C-130J, rappresenta l’evoluzione di un precedente modello, in questo caso il G-222 dal quale eredita la struttura e il concept mentre l’avionica e la parte motoristica è condivisa con il C-130J. L’interoperabilità tra i due velivoli consente di ridurre i costi di esercizio aumentando la disponibilità delle macchine in linea di volo. Il C-27J grazie alle eccellenti doti STOL ed all’elevata mobilità rappresenta un compromesso ideale tra capacità di trasporto e decollo da piste semi-preparate molto corte. Tra le specialità oltre al volo tattico il C-27 può svolgere supporto a operazioni speciali, lotta anti-incendio, supporto al fuoco (MC-27J), etc.
Il C-27J del Reparto Sperimentale di Volo 46-80 (MM62215)
Il compartimento di carico del C-27J; si notino sulla sinistra e sulla destra i cavi di acciaio che dalla cabina raggiungono le ali e la coda per trasmettere i movimenti dei comandi di volo alle superfici di controllo
Particolare dei rinvii dei comandi di volo. La scelta di non coprirli completamente è frutto delle volontà di Leonardo Divisione Velivoli di contenere il più possibile il peso dell’aereo per massimizzare le prestazioni.
Uno dei due argani posizionati in fondo alla cabina di carico al cui cavo di acciaio vengono agganciati i paracadute vincolati
Il cockpit del C-27J mostra in modo evidente le similitudini sul lato avionica con il C-130J
Conclusione
La giornata si è conclusa con un bilancio sicuramente positivo vista anche la massiccia affluenza della cittadinanza all’evento. Si ringrazia la 46^ Brigata Aerea per aver ospitato l’evento, la partecipazione delle Frecce Tricolori e del Reparto Sperimentale di Volo. Un ringraziamento anche al Tenente Colonnello Coppola della 46^ Brigata Aerea con il quale ci siamo intrattenuti in una piacevole conversazione.
Le fotografie sono state scattate dal sottoscritto e da Alessio Melita.