Tempi duri per il Ministero della Difesa britannico dopo il ritrovamento di documenti classificati ad una fermata del bus a Kent e la pubblicazione sul forum di War Thunder di specifiche segrete relative al carro Challenger II.
Questa volta però, mentre gli altri episodi erano imputabili a singoli individui, è stato direttamente il Ministero della Difesa a rendere note informazioni classificate.
Il Ministero della Difesa ha pubblicato a luglio una lista di operazioni militari all’estero per le quali il personale assegnato può inviare o ricevere gratuitamente lettere o pacchi dai familiari.
All’interno di questa lista sono presenti un totale di 31 operazioni militari a partire da quelle più conosciute come l’Operazione Shader, a guida statunitense contro l’ISIS, ed altre quattro che invece dovevano rimanere segrete.
Le quattro operazioni ormai non più segrete sono: Operazione Cattalo, Corded, Tramal e Recompose.
Queste operazioni non erano infatti presenti in nessuno dei documenti rilasciati in passato dal Governo britannico.
Ad una richiesta tramite il Freedom of Information da parte dell’Action on Armed Violence il Ministero della Difesa inglese ha specificato che l’operazione Corded riguarda Malawi e Zambia, l’operazione Tramal la Tunisia e l’operazione Recompose la Colombia.
Per quanto riguarda invece l’operazione Cattalo il MOD ha risposto che l’eventuale pubblicazione di informazioni riguardanti questa missione avrebbe compromesso la sicurezza dei militari britannici sottolineando: “il pubblico interesse è garantito nel non rilasciare alcuna informazione circa i dettagli, l’esatta posizione geografica e le attività svolte.”
Il problema sorge quando all’interno di due riviste ufficiali del British Army non solo è stata nominata in passato l’operazione Cattalo ma c’è tanto di fotografie con descrizione dell’ubicazione di dove sono state scattate.
Il Ministero della Difesa ha risposto affermando che le riviste sono pubblicate con l’assenso del Ministero ma “il dipartimento non esercita un controllo editoriale completo sui contenuti.”
Ad aggiungere carne al fuoco, un contractor del British Army ha pubblicato un post su LinkedIn dove sono presenti unità dell’operazione Cattalo ma in un altra nazione rispetto a quella pubblicata nelle riviste citate in precedenza.