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Ormai prossimo il contratto per la riduzione del rischio del progetto Airbus A321XLR MPA/ASW

In Francia, entro la fine del corrente anno, Airbus Defence and Space dovrebbe ricevere dal Ministero della Difesa delle Forze Armate francesi un contratto per la riduzione del rischio, in vista del possibile allestimento del prototipo di un nuovo aereo da pattugliamento marittimo (PATMAR) A321XLR MPA/ASW, destinato a sostituire l’attuale linea basata sui Dassault Atlantique 2 in forza alla Aéronautique navale.

Come è noto, al termine di una selezione avviata nel 2022 tra le proposte presentate da Dassault Aviation e da Airbus Defence and Space, la Marine Nationale ha scelto l’Airbus A321XLR preferendolo al Falcon 10X di Dassault Aviation.

La soluzione alternativa e la situazione attuale in Francia

La Difesa Francese ha una certa fretta nel voler conoscere la effettiva fattibilità, con costi e tempistiche del progetto perché, in caso di insuccesso della soluzione presentata da Airbus, la Marine Nationale potrebbe optare per l’acquisto del P-8A Poseidon di Boeing di cui è ancora aperta la linea di produzione (ma non lo sarà per molto tempo), grazie alle importanti commesse canadese e tedesca nonché ad ulteriori ordini statunitensi recentemente piazzati.

La proposta di Airbus per un A321XLR MPA/ASW sembra offrire notevoli capacità di carico utile, essendo in grado di trasportare una grande quantità di equipaggiamento ed armamento, superiori anche a quelle del P-8A Poseidon statunitense, nonché migliori prestazioni e raggio d’azione rispetto al velivolo statunitense.

E’ bene ricordare che si tratta di studi iniziali e che, al di fuori di un modellino presentato recentemente ad Euronaval, finora non si è andati oltre, anche perché si tratta di modificare in modo piuttosto invasivo la cellula di un A321XLR, per adattarla ai compiti militari, con tutto quello che ne consegue in termini di ri-progettazione del velivolo, costi, prove e prospettive di mercato.

Al momento, la Marine Nationale ha in corso il programma di ammodernamento di metà vita (MLU) allo Standard 6 di 18 dei 28 Atlantique 2 prodotti tra gli anni Ottanta e Novanta dello scorso secolo che, comunque, a partire dal 2035 dovranno essere sostituiti per sopraggiunti limiti di età e fine della vita tecnica.

Le soluzioni adottate in Europa dai principali Paesi

Italia

Il programma secondo la Francia potrebbe essere aperto alla cooperazione europea; peraltro, nel Vecchio Continente al momento solamente l’Italia, tra i principali Paesi, non ha ancora definito il velivolo che assumerà i compiti di pattugliamento/sorveglianza marittima e guerra antisommergibile a lungo raggio, andando a colmare un vulnus aperto e, fin qui, non richiuso nelle capacità operative delle Forze Armate con il ritiro da parte dell’Aeronautica Militare del Bréguet 1150 Atlantic, avvenuto ormai diversi anni fa.

Peraltro, recentemente il Capo di Stato Maggiore della Marina Militare, Ammiraglio di Squadra Enrico Credendino, a proposito del Maritime Multi-Mission Aircraft (M3A) ha dichiarato che i velivoli oggetto di valutazione con lo Stato Maggiore Aeronautica sono il Boeing P-8A Poseidon, il quadrimotore giapponese Kawasaki P-1 su cui provvedere ad installare una suite di missione sviluppata in Italia ed il bi-turboelica MC-27J in versione MPA/ASW proposto da Leonardo, peraltro quest’ultimo non ancora realizzato sotto forma di prototipo; trattasi di velivoli molto diversi per caratteristiche di volo, di raggio d’azione, di quota operativa, di capacità di carico utile, persistenza in volo ed in combattimento, di sistemi e profili operativi di missione e non ultimo, il costo d’acquisto e di esercizio nel medio e lungo periodo che avrà la sua notevole (forse decisiva) importanza sulla scelta finale del nuovo MPA nazionale co-gestito da MM e AM.

Germania

La Germania, che sarebbe partner della Francia nel programma del nuovo velivolo da pattugliamento marittimo, ha peraltro deciso l’acquisto “ad interim” del Boeing P-8A Poseidon, per la sostituzione del P-3C Orion, il cui tasso di operatività modesto combinati con i costi di manutenzione e di esercizio ormai fuori controllo ne hanno determinato l’abbandono dei piani di ulteriore ammodernamento ed il ritiro anticipato rispetto ai tempi preventivati.

Dopo l’acquisto iniziale di tre Poseidon il Ministero della Difesa tedesco ha provveduto ad ordinare altri tre esemplari del P-8A sostituendo di fatto integralmente la linea di P-3C Orion che è stata venduta al Portogallo dove operano cinque esemplari già olandesi come quelli ora ceduti dalla stessa Germania. Pertanto, sembra improbabile che la Germania possa essere ora interessata al programma francese dato che è stata avviata la costruzione dei Poseidon destinati alla Marineflieger e che tali velivoli rimarranno in servizio per un periodo di almeno 25-30 anni, considerato che sono aerei di nuova produzione e che beneficeranno della filiera di supporto tecnico e logistico statunitense, la quale prevede anche il costante aggiornamento, potenziamento ed ampliamento delle loro capacità nel corso della vita operativa.

Spagna, Regno Unito ed altri Paesi

In Spagna l’Ejército del Aire y del Espacio e l’Armada si sono accordati per sostituire i vecchi P-3B Orion ormai radiati ed i Cn-235MPA da sorveglianza marittima con 16 Airbus C-295M MPA e MSA, equamente suddivisi, i primi con compiti di pattugliamento marittimo e guerra antisommergibile, i secondi per compiti di sorveglianza marittima e ricerca e soccorso, investendo in questi programmi notevoli risorse.

Il Regno Unito come la Norvegia ha optato per i P-8A Poseidon, mentre al momento i Paesi Bassi intendono affidare i compiti di pattugliamento e sorveglianza marittima ai velivoli a pilotaggio remoto MQ-9A Reaper.

In conclusione, sembra tutta in salita l’ipotesi di una convergenza europea su questa proposta, considerato che il P-8A ha ottenuto importanti commesse nei Paesi più importanti, così come avvenuto anche in Asia ed Oceania, con India, Corea del Sud, Australia e Nuova Zelanda che lo hanno adottato.

Pertanto, il PATMAR rischia di rimanere un’iniziativa isolata francese non avendo un mercato in Europa e Nord America da cui recuperare i costi di ricerca e sviluppo che d’altronde, come quelli di acquisto con buona approssimazione, saranno parecchio elevati, considerato che la Marine Nationale, comunque, potrebbe acquisire solo un numero inferiore di questi velivoli rispetto agli attuali ATL-2.

Foto credit @Airbus Defence and Space

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