In un contesto di migrazione urbana globale di massa e di crescente fragilità di spazi metropolitani a causa di crisi ambientali e geopolitiche, aumentano le probabilità che i conflitti/disordini futuri siano combattuti nelle città o ambienti urbani densamente abitati.
Ciò è innegabile, basti pensare ai combattimenti in città come si son visti a Grozny od in Siria, ai disordini urbani ad Hong Kong con gli studenti o a Parigi con il movimento dei Gilets Jaunes o dei Black Bloc, per passare alla violenza di gangs ed organizzazioni criminali nelle città e nelle baraccopoli dell’ America del Sud.
In tutta questa tipologia di conflitti/disordini urbani, c’è una convergenza di tecnologica: droni, intelligenza artificiale – applicazioni ed algoritmi – cyberwar e robotica, che pone rischi estremi per i civili e sfida i militari, le forze di polizia, l’intelligence, i servizi e gli operatori umanitari.
I droni sono visti come una sfida tattica in evoluzione. Gli sciami possono essere usati per sopraffare le difese aeree o “seminare” esplosivi o diffondere aggressivi chimici, armi batteriologiche o bombe sporche (armi di distruzione di massa).
Gruppi armati hanno usato droni per perseguire i loro obiettivi che vanno dagli attacchi, attraverso strumenti di intelligence, sorveglianza e ricognizione, a veicoli per il contrabbando come visto in un recente sottomarino senza pilota. In un futuro non troppo lontano possiamo aspettarci che l’intelligenza artificiale (AI) si unisca ai droni assassini nello spazio operativo urbano.
Data la crescente probabilità che i combattimenti urbani si svolgano in futuro, sopra o sotto la soglia di conflitto, gli UGV vengono rapidamente integrati nelle strutture delle forze armate. Di seguito, una breve carrellata, di certo non esaustiva.
Russia, è stata la prima a testare sul campo gli UGVs, ha impiegando in Siria l’Uran-9, un veicolo cingolato da combattimento, senza pilota, armato con un cannone automatico ABM M30-M3 mod 2A72, 1 mitragliatrice da 7.62mm PKT/PKTM, quattro ATGM Ataka o 6 – 12 Shmel-M razzi termo barici, ed equipaggiato con sistema di controllo del fuoco, sensori IR, telemetro laser e altri mezzi per il rilevamento.
Un altro UGVs è il Soratnik della Kalashnikov Corporation, funziona in tre modalità di controllo. Ha un peso non superiore a sette tonnellate ed una velocità di 40 km/h. Il veicolo può operare entro un raggio di 10 chilometri in modalità telecomandata e visibilità diretta. La piattaforma cingolata del sistema può essere equipaggiata con mitragliatrici da 7,62 mm e 12,7 mm ed un lanciagranate AG-17A da 30 mm.
Il modulo di combattimento ha uno stabilizzatore giroscopico e può rilevare, identificare, tracciare ed eliminare i bersagli in modo indipendente. Il sistema Soratnik può anche trasportare 4 missili anticarro Kornet-EM (NATO: AT-l4 Spriggan).
Progetto Storm, é sicuramente in stallo per questione economiche e tecnologiche. Progetto ambizioso che prevede l’impiego contemporaneo di quattro T-72B3, la cui supervisione di missione è gestita, a distanza, da mission controller remoti, montati a bordo di un altro veicolo. Ognuno dei veicoli è dotato di un armamento specifico, tutti con una protezione attiva/reattiva, lama apripista, mitragliatrice, tali da garantire a ciascun veicolo una certa autonomia nell’ambito della missione (per maggiori info: https://aresdifesa.it/?s=Project+storm.)
Stati Uniti, in particolare i Marines stanno testando piattaforme di sensori terrestri robotizzati per aumentare le capacità ISR e veicoli remoti per missioni sotterranee. Anche il loro Warfighting Lab sta sperimentando piattaforme di armi senza equipaggio, incluso un Expeditionary Modular Autonomous Vehiecle (EMAV) armato di razzi o di una mitragliatrice calibro .50 per l’uso in contesti urbani.
Di contro l’US Army sembra essere più orientato a “robotizzare” veicoli esistenti, nel corso degli anni ha impiegato droni armati e veicoli senza pilota a più livelli ma intende mantenere il controllo finale del grilletto nelle mani di un uomo.
Regno Unito,dal 2018 conduce test e valutazioni delle piattaforme UGVs con il Warfighting Experiment 2018 (AWE18) che ha comportato tre settimane di test rigorosi con quattro diversi veicoli coinvolti. Tra questi, sembra sia prevalso il Ripsaw M5 Robotic Combat Vehicle, un UAV armato con un cannone da 30 mm Mk. 44 Bushmaster II con Common Remote Weapons Station CROWS-J armata con missili anticarro Javelin. AWE 2019 si è focalizzandosi sul lavoro di squadra dei mezzi senza equipaggio e, per AWE 2020, l’esercito esaminerà da vicino come le piattaforme senza equipaggio si adattano ai framework C3.
Germania, la Rheinmetall ha sviluppato un “Multimission Unmanned Ground Vehicle” (MMUGV), il “Mission Master”che può essere usato in combattimento, per rifornimento di truppe, sorveglianza, ricognizione, per l’evacuazione dei soldati feriti. Il Mission Master può essere azionato da remoto, semi-automaticamente o completamente come robot, il soldato deve solo programmare la missione e osservarne i progressi. Se necessario, la sequenza può essere interrotta dall’utente. E’ armato con due lanciarazzi 7 tubi da 70 mm della società francese Thales. E’ integrato nel sistema di armi “Fieldranger Multi”. Può essere dotato di rimorchio.
Francia, al momento l’Armée de Terre ha concentrato la sua attenzione su UGV di taglia piccola. Infatti il Ministero delle Forze Armate francesi (MoD) ha ordinato 56 veicoli terrestri senza equipaggio (UGV) Nerva e Caméléon da Nexter, associati alla ECA, per il programma Scorpion.Tali UGV leggeri contribuiranno alla protezione dei soldati smontati in tutti i tipi di ambienti, permettendo loro di contrastare le potenziali minacce a distanze maggiori. Equipaggiati con diversi moduli di missione, gli UGV permetteranno ai genieri e alla fanteria di raccogliere regolarmente informazioni.
Italia, produce il “piccolo” Leonardo OTO TRP2 RISTA (Reconnaissance, Intelligence, Surveillance and Target Acquisition) e Combat. Il TRP2 Combat è per uso tattico in situazioni in cui la presenza umana non è consigliabile. Acquistato almeno in otto esemplari ed inviato dall’E.I. in Afghanistan armato con una Minimi e con un lanciagranate da 40mm. Il TRP2 può essere smontato per essere facilmente trasportato dai soldati, e rimontato sul campo, pronto per il funzionamento in pochi minuti. Un singolo soldato può operare in remoto il TRP2 da una unità di controllo operatore (OCU). OCU è un sistema modulare composto da un joy pad, scatola di comunicazione e personal computer ruggerizzato, integrato con le quattro telecamere installate su TRP2 che includono capacità di visione notturna, Pan-Tilt-Zoom (PTZ) e opzione di stabilizzazione per fornire la migliore consapevolezza situazionale. Il TRP2 è elettrico e può raggiungere una velocità massima di 15 km/h.
Ucraina, il Phantom è sviluppato da SpetsTechnoExport, impresa statale, l’UGV ha lo scopo di svolgere una varietà di compiti in ambienti urbani complessi. Le sue capacità di missione includono combattimento, ricognizione, trasporto di munizioni verso le basi operative avanzate ed evacuazione dei soldati feriti dal campo di battaglia. Basato su un telaio a trazione integrale 6×6, il Phantom UGV può trasportare due soldati feriti o carichi utili fino a 350 kg. Ha una lunghezza di 3 m, una larghezza di 1,6 me un’altezza di 0,91 m. Il veicolo è gestito a distanza dalla stazione di comando e controllo, che comprende un laptop con pannello di controllo utente. L’operatore trasmette comandi come guida, navigazione, prevenzione degli ostacoli e controllo al veicolo attraverso un cavo in fibra lungo 5 km o un collegamento radio sicuro entro una distanza di 10 km. Nella stazione di controllo si trovano due monitor widescreen per mostrare all’operatore il movimento del veicolo e la telemetria video. Phantom è armato con una singola mitragliatrice pesante da 12,7 mm x 108 mm montata su una torretta telecomandata. L’UGV trasporta anche quattro missili guidati anticarro Barrier lanciati dal container sul retro. Ogni arma è dotata di un sistema di osservazione e avvistamento separato costituito da una sistema di visione diurna/notturna stabilizzata. E’ alimentato da un motore ibrido da 30kW, può raggiungere una velocità massima di 38 km/ h e coprire una distanza fino a 20 km. Le sospensioni indipendenti sono fornite su tutte le ruote per offrire elevata mobilità sui terreni di fondo. L’UGV è inoltre dotato di un sistema di freno idraulico per garantire una guida più fluida e un migliore controllo in condizioni di terreno difficili.
Estonia, è la terza nazione a sperimentare un UGVs in operazioni a seguito del suo piccolo contingente in Mali, il sistema di fanteria modulare ibrido cingolato, o THeMIS in breve. E’ il primo veicolo terrestre senza pilota ibrido (motore diesel + generatore di corrente + accumulatori) completamente modulare. Il veicolo ha lo scopo di fornire supporto alle truppe smontate servendo da piattaforma di trasporto, stazione di armi remote, unità di rilevamento e rilevamento/brillamento IED e molto altro. L’architettura aperta del veicolo gli conferisce la capacità multi-missione.
Bielorussia, la Belspetsvneshtekhnika (BSVT) ha sviluppato il veicolo terrestre da combattimento senza equipaggio Berserk (UCGV) che può essere controllato manualmente tramite un collegamento dati wireless e funzionare in modalità pre-programmabile (PPM). Un operatore può controllare il robot di terra a una distanza massima di 5 km. Il veicolo ha una velocità di crociera di 5 km/h su terreni accidentati. La suite di sensori di UCGV integra due telecamere a colori per luce diurna e due termocamere. Il robot identifica un soldato ad una distanza di 2 km, un carro armato a una distanza di 6 km e un aeromobile ad ala rotante a una distanza di 10 km. E’ armato con due mitragliatrici 9-A-622 GShG-7.62 mm e sei lancanebbiogeni Tucha 902V. Ne esiste una versione anticarro, Bogomol, 4 lanciatori per missili “Shturm-BM” o Skif o Igla.
Israele vede un enorme potenziale in veicoli terrestri senza pilota per i combattimenti urbani. I loro sforzi per svilupparli e metterli in campo si sono concentrate su due corsie che, ad un certo punto, si fonderanno. Il primo è finalizzato allo sviluppo di veicoli da combattimento automatizzati molto avanzati con un piccolo equipaggio, e il secondo è l’uso di sistemi senza pilota e completamente autonomi.
Il primo è il Carmel che la risposta alle sfide che le forze di terra israeliane devono affrontare nelle aree urbane, pertanto, il programma integra l’uomo, l’intelligenza artificiale avanzata e le capacità autonome per migliorare efficienza della delle forze di manovra dell’IDF.
L’altro progetto è un UGV, il RoBattle, il sistema è progettato per essere integrato con forze tattiche in operazioni mobili, smontate e supporta un’ampia gamma di missioni tra cui intelligence, sorveglianza e ricognizione armata; protezione convoglio, esca, agguato e attacco.
La piattaforma è dotata di un “kit robotico” modulare composto da controllo del veicolo, navigazione, sensori e payload di missione. Il sistema può essere azionato autonomamente su più livelli e configurato su ruote o cingoli per rispondere alle esigenze operative. Altri “membri della famiglia” includono Panda, una piattaforma di combattimento robotica per il genio, il Sahar, un sistema progettato per il rilevamento IED, e il REX, progettato per alleggerire il carico della fanteria.
Corea del Sud, la Hanwha Techwin ha attualmente un UGV in valutazione da parte dell’esercito ROK. La sua missione principale è “operare insieme ad altri veicoli con equipaggio in territorio ostile”. Il sistema che pesa da 5 a 6 tonnellate (a seconda del carico utile) si affida a un telaio 6×6 per una maggiore mobilità. La sua autonomia raggiunge i 500 chilometri grazie a un motore diesel ibrido. A causa della missione principale della UGV, il carico utile consiste principalmente in armi: stazione di armi remote da 12,7 mm (RWS), missili anticarro o lanciarazzi. L’UGV ha un certo livello di autonomia: in caso di perdita del collegamento dati, può tornare da solo al punto di partenza (o in una posizione prestabilita).
Cina, il “Dragone” è rimasto indietro nel settore degli UGVs dopo vari tentativi di robotizzare i vecchi Type 59 MBT, ma i vertici militari sembrano avere le idee chiare: “I veicoli terrestri senza equipaggio svolgeranno un ruolo molto importante nel futuro combattimento a terra. Rendendosi conto che, abbiamo iniziato a esplorare come rimontare i nostri veicoli corazzati in veicoli senza pilota. Lo sviluppo di Unmanned Ground Vehicles (UGVs) e di carri armati è su una pista irreversibile e presto sostituirà i veicoli corazzati guidati da umani”, ha affermato il maggiore generale Xu Hang, presidente dell’Accademia di ingegneria delle forze armate del PLA in Pechino. China North Industries Group Corp, un importante appaltatore di tecnologia e attrezzature per la difesa, ha istituito a giugno 2017 un centro di ricerca dedicato allo sviluppo di veicoli terrestri senza pilota a Pechino. In breve tempo la Cina sta colmando il divario tecnologico con gli Stati Uniti e la Russia nello sviluppo di veicoli terrestri senza pilota (UGVs) che dispongono di capacità autonome come la navigazione attraverso waypoint, il targeting, l’eliminazione degli ostacoli, la mappatura del terreno ed ha realizzato il King Leopard combat UGV.