Lockheed Martin con la Missile Defense Agency (MDA) e l’US Army hanno ulteriormente integrato con successo l’intercettore PAC-3 Missile Segment Enhancement (MSE) nel Sistema d’arma Terminal High Altitude Area Defense (THAAD), che si traduce in un sistema di difesa missilistica più strettamente integrato e stratificato.
Durante un test effettuato presso il poligono White Sands Missile Range, il sistema THAAD ha lanciato con successo un paio di PAC-3 MSE per intercettare un bersaglio Black Dagger che simulava un missile balistico tattico utilizzando la collaudata tecnologia Hit-to-Kill senza il supporto di un’unità di fuoco Patriot, offrendo una maggiore flessibilità per il combattente. L’integrazione nel sistema di armi THAAD consente al PAC-3 MSE di avviarsi prima, consentendo un flyout più lungo e il pieno utilizzo della capacità cinematica dell’MSE.
Il test convalida anche la flessibilità dei missili PAC-3, che ora sono stati lanciati con successo da THAAD, Patriot e dall’Integrated Air and Missile Defense Battle Command System (IBCS) dell’US Army nei test di volo.
Diversi test di volo hanno portato all’odierna integrazione di PAC-3 MSE all’interno di THAAD. In un precedente test di volo del 2020, un PAC-3 MSE ha intercettato un bersaglio utilizzando i dati forniti da THAAD. In un precedente test di quest’anno, il sistema di armi THAAD ha lanciato un intercettore PAC-3 MSE contro una minaccia virtuale, dimostrando la riuscita integrazione dell’intercettore PAC-3 MSE nel sistema THAAD.
THAAD è l’unico sistema statunitense progettato per lo spazio di battaglia endo ed exo atmosferico, che fa ricorso alla tecnologia Hit-to-Kill per eseguire la sua precisione letale del punto di mira per intercettare una minaccia con impatto diretto.
PAC-3 MSE è un’evoluzione della collaudata PAC-3 Cost Reduction Initiative (CRI) ed impiega anche la tecnologia Hit-to-Kill per contrastare le minacce attraverso il contatto diretto corpo a corpo che fornisce energia cinetica con risultato esponenzialmente maggiore rispetto a quanto può essere raggiunto con l’esplosione di una normale testata a frammentazione.
Fonte e foto Lockheed Martin