Pechino dislocherà sottomarini in Bangladesh.
La compagnia cinese PTI ha programmato per la fine dell’anno l’inizio della costruzione di una nuova base navale in Bangladesh.
Questa base navale sarà destinata ad ospitare permanentemente sottomarini della Marina Cinese.
La base sarà dotata di infrastrutture tese a supportare, sotto il profilo logistico ed operativo, i sottomarini ivi dislocati.
Saranno costruite caserme, depositi siluri ed armi, depositi per oli e carburanti, officine per riparazioni e manutenzione nonché strutture addestrative.
I lavori di costruzione dovrebbero essere terminati tra il 2027 ed il 2028.
La compagnia PTI, una gigantesca holding attiva nel settore della costruzioni infrastrutturali, è stata selezionata a seguito di un accordo intergovernativo tra la Cina ed il Bangladesh.
Sottomarini cinesi per Dacca
Questo accordo è stato anticipato nel 2016 dalla cessione da parte cinese per 193 milioni di dollari di due sottomarini classe Ming al Bangladesh.
I due battelli, ribattezzati Nabajatra e Joyiatra, prima della consegna alla Marina Bangladese, sono stati sottoposti ad un pesante restyling ed ammodernamento presso i cantieri Dailan.
I due sottomarini dislocano 1.800 tonnellate ed hanno un equipaggio di 57 uomini.
Per questi sottomarini è stata decisa la costruzione di una base nell’isola di Kutubdia.
Nuova base nel Patuakhali
Il Governo di Dacca ha autorizzato anche la costruzione di una nuova base navale a Rabnabad nel Patuakhali per le esigenze della propria Marina.
Questa base è destinata ad ospitare anche i due predetti sottomarini, avendo, come previsto a livello di progetto, idonee strutture logistiche e di supporto operativo.
I lavori della nuova base denominata BNS Sher-e-Bangla Patuakhali sono iniziati nel 2018 e saranno completati nel 2021.
Competizione indo – cinese
Questa presenza cinese in Bangladesh, ovviamente, è mal vista da Nuova Delhi che vede in atto una sorta di accerchiamento messo in atto da Pechino.
Infatti, oltre la base bangladese, Pechino ha avviato la costruzione di una grande base aeronavale in Pakistan, nemico storico dell’India.
Un analogo progetto è in discussione con l’Iran di cui Pechino è divenuta il principale importatore di greggio, nonostante le sanzioni statunitensi.
Ulteriori “terreni di scontri” tra Pechino e Nuova Delhi sono localizzabili nelle isole Seychelles e nelle Maldive.
Lo stesso Sri Lanka, considerato da sempre “il giardino di casa” indiano, è al centro dello scontro tra i due giganti asiatici.
In questi Paesi è sempre più forte la competizione tra Pechino e Nuova Delhi per il controllo politico, economico e militare.
La Cina vuole creare approdi e basi aeronavali per incrementare il controllo del bacino indiano.
Le tensioni del Mar Cinese Meridionale
Pechino ha adottato una politica similare a quella seguita nel Mar Cinese Meridionale.
In questo settore le tensioni sono sempre più alte tra Cina, Stati Uniti, Indonesia, Malesia, Singapore, Filippine, Vietnam ed Australia.
Pechino, infatti, non riconosce la sovranità di questi Paesi su isole, isolotti ed acque, militarizzando pesantemente tutta l’area.
Washington non tollera questa posizione ed invia, di continuo, dispositivi aeronavali a ribadire la libertà di navigazione in quelle acque.
Gli Stati Uniti considerano decisivo il sostegno politico e militare ai principali Paesi Alleati dell’area.
(Foto agcnews.eu)
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