
I negoziatori del Consiglio dell’Unione Europea e del Parlamento Europeo hanno raggiunto un accordo politico provvisorio sulla proposta per il futuro “Programma Spaziale dell’Unione Europea” compreso tra il 2021 ed il 2027.
Per il programma è previsto uno stanziamento di 14,8 miliardi di euro che comprende i finanziamenti per il sistema Galileo ed EGNOS (9,01 miliardi di euro), Copernicus (5,42 miliardi di euro) e SSA e GOVSATCOM (442 milioni di euro).
Il nuovo regolamento assicurerà maggiore sicurezza e autonomia per l’UE, un ruolo più forte del Vecchio Continente nel piano spaziale, migliori benefici socioeconomici nonché la fornitura di dati e servizi di alta qualità.
Per il raggiungimento di questi obiettivi è necessario, secondo i negoziatori, semplificare e razionalizzare il quadro giuridico dell’UE, dotare di un adeguato finanziamento e stabilire norme per la governance del programma spaziale uniformando il quadro di sicurezza.
Così come previsto, il testo sarà sottoposto al Comitato dei rappresentanti permanenti del Consiglio per esame/avallo politico venerdì 18 dicembre.
Il regolamento non può esere adottato prima dell’adozione del quadro finanziario pluriennale dell’UE per il medesimo periodo 2021-2027.
Galileo ed EGNOS

Galileo e l’European Geostationary Navigation Overlay System (EGNOS) sono sistemi sviluppati in ambito europeo per migliorare e rendere indipendente la capacità di localizzazione ed altri servizi relativi nel Continente dai sistemi esterni.
Copernicus

Copernicus è un programma di osservazione della terra in grado di espletare una lunga serie di funzioni grazie ad una serie di sei satelliti per scopi scientifici.
GOVSATCOM

Il Governmental Satellite Communications (GOVSATCOM) è un programma dall’European Defence Agency (EDA) per consentire un collegamento satellitare sicuro ai membri dell’EDA e della Common Security and Defence Policy (CSDP) che comprendono 17 nazioni.
Immagine di copertina: (Repertorio) An ESA astronaut patch with 22 Member State flags floats in Cupola during Thomas Pesquet’s Proxima mission on the International Space Station in 2017.