In questi giorni sono apparse le prime immagini degli elicotteri AH-64E V6 Guardian Apache destinati al Marocco con la mimetica del deserto adattata, confermando la ormai prossima consegna dei velivoli.

L’acquisto degli elicotteri da combattimento AH-64E V6 fa parte di un contratto storico assegnato dal Ministero della Difesa di Rabat a Boeing per modernizzare le capacità di difesa del Paese e consolidare il suo ruolo di potenza di difesa chiave nel Nord Africa.
A tal fine il Marocco ha firmato un contratto con gli Stati Uniti per l’acquisto di 24 elicotteri d’attacco AH-64E, con un’opzione per ulteriori 12 unità.
Il Marocco è divenuto il 17mo Paese ad aver selezionato ed acquistato l’AH-64 Apache nelle sue varie versioni fin qui realizzate.
Le consegne dei primi elicotteri inizieranno nella prima metà del 2025 e si prevede che saranno completate nel 2026.
Il contratto tra Rabat e Washington prevede anche una partnership industriale con Boeing per il trasferimento di tecnologie di manutenzione in materiale composito.
La versione marocchina AH-64E V6 presenta miglioramenti come sensori avanzati, capacità marittime e comunicazioni sicure ed un’ampia gamma di armamenti.
Il programma marocchino
Il programma marocchino è gestito dal US Army che negli Stati Uniti ha in dotazione dall’inizio degli anni Ottanta la potente macchina da combattimento, oggi giunta alla versione E V6.5.
Nel 2019 l’Amministrazione Statunitense aveva approvato la vendita FMS di un massimo di di trentasei elicotteri d’attacco AH-64E Apache di cui dodici in opzione e relative attrezzature per un costo stimato di 4,25 miliardi di dollari.
Nella vendita autorizzata sono previsti, tra gli altri equipaggiamenti, i radar ad onde millimetriche Longbow, i missili Hellfire II AGM-114R, i missili Hellfire II AGM-114L, i kit a guida laser semi attiva (SAL) Advanced Precision Kill Weapon System (APKWS) per razzi da 70 mm ed i missili aria-aria AIM-92H Stinger oltre le mitragliere M230E1 da 30 mm.
L’Apache marocchino è destinato a diventare un pilastro della strategia militare del Paese e a stabilire un nuovo standard per il potere aereo in Africa.
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