Il secondo prototipo del nuovo drone da combattimento, sviluppato da Turchia e Ucraina, è prossimo ad iniziare i test di volo.
L’Akinci rappresenta una netta evoluzione rispetto al TB2 e potrà essere dotato anche di missili da crociera. Si tratta del drone più grande e pesante mai prodotto dalla Bayraktar.
Ha una apertura alare di 20 metri. E’ motorizzato da due motori turboelica AI-450 di produzione ucraina con potenza di 450 hp.
Può volare sino a 12.000 metri di altitudine con una autonomia oraria fino a 24 ore. E’ in grado di trasportare, esternamente, fino a 900 kg di armamento distribuito in piloni sub alari ed, internamente, fino a 450 kg per sistemi ELINT/SIGINT.
L’UAV è dotato di doppio sistema di comunicazione satellitare, radar aria-aria e ad apertura sintetica, sistema anti-collisione e potrà volare in modo autonomo.
L’armamento spazia da bombe (Mk 81, Mk 82, Mk-83, MAM-C e MAM-L), razzi guidati (Cirit), missili anticarro (L-UMTAS) fino al missile da crociera SOM-A dotato di una gittata di 250 km.
Il controllo a terra, progettato secondo gli standard NATO, consente di controllare tutti gli aspetti del volo. E’ disponibile come rimorchio, shelter oppure indoor.
Inizialmente l’Akinci avrebbe dovuto essere motorizzato con motori diesel RD-222 progettati in Turchia ma l’accordo con l’Ucraina ha permesso di accedere a turboelica molto più performanti. Questo ha giovato in termini di velocità e carico utile.
Il primo volo si è tenuto nel dicembre 2019 per una durata di circa 16 minuti.
Lo sviluppo del drone fa parte di una rinnovata cooperazione tra Ucraina e Turchia nel campo della Difesa. La Bayraktar ha creato una joint venture con la Ukrspetsexport (parte della Ukroboronprom) chiamata “Black Sea Shield“ con il duplice scopo di assistere Odessa all’acquisto dei TB2 e portare avanti lo sviluppo dell’Akinci che sarà quindi un prodotto rivolto principalmente verso Ucraina e Turchia, senza precludere prospettive di export.
Origine del nome
L’Akinci era un corpo di cavalleria leggera dell’esercito ottomano destinato, prevalentemente, ad eseeguire operazioni di ricognizione, imboscate e “piccola mischie”. Dotati di corazza leggera ed equipaggiati con armi da lancio, l’Akinci era impiegato per danneggiare il nemico da lontano e ritirarsi prima che il medesimo potesse contrattaccare efficacemente.