Il Servizio Tecnico dell’Armada Española ha reso pubblica l’intenzione di avviare una campagna di sperimentazione di Unmanned Surface Vesssels (USV).
Infatti, l’Armada Española ha necessità di acquisire i dati necessari al fine di poter elaborare i requisiti e le dottrine operative di questi nuovi sistemi di guerra marittima, veri e propri moltiplicatori di forza che possono essere impiegati per missioni ISR (intelligence, sorveglianza e ricognizione), MCM (per la lotta alle mine navali) od ancora per supportare le missioni ASW (lotta antisommergibile) e per guerra di superficie (veri e propri vettori d’attacco) nonché per altri compiti.
Del resto il conflitto in corso tra Ucraina e Russia ha dimostrato la letalità assunta da queste tecnologie anche nel settore della guerra navale, con decine di attacchi portati da USV ucraini a navi ed infrastrutture russe, nel corso dei quali si è registrato l’affondamento ed il danneggiamento di diverse unità anche importanti.
In questa fase iniziale della sperimentazione l’Armada Española si appoggerà all’esterno per avere personale qualificato che dovrà operare al fianco degli uomini di equipaggio della nave che svolgerà le prove e, al tempo stesso, fornirà un servizio tecnico appropriato.
Il Servizio Tecnico dell’Armada Española prevede di effettuare una campagna di prove in mare della durata di 2 o 3 giorni con un USV ed almeno due mini USV.
Le prove consisteranno nel mettere a mare alla distanza c.d BLOS (Behind Line of Sight) dalla nave madre l’USV che dovrà dimostrare di essere capace di operare, a sua volta, con il carico pagante costituito da due mini USV, alla maggior distanza possibile dalla unità di superficie.
I requisiti richiesti per l’USV sono l’adozione di uno scafo rigido senza elementi gonfiabili, una lunghezza massima compresa tra i 6 e gli 8 metri, larghezza tra i 2 ed i 3 metri, essere capace di raggiungere una velocità massima di almeno 30 nodi e velocità di crociera di almeno 15 nodi.
L’USV dovrà avere una capacità di carico pagante di almeno 600 kg, raggiungere o superare le 250 miglia nautiche di autonomia o raggio d’azione, e dovrà poter essere controllato da remoto o manualmente (i controlli manuali saranno mantenuti a bordo del USV per la fase sperimentale).
Nel caso sul USV sia installato un albero, questo dovrà essere facilmente abbattibile per facilitare le manovre di imbarco e sbarco a bordo della nave madre.
Le comunicazioni saranno del tipo 5G ed è previsto l’imbarco di attrezzature SATCOM per il controllo a distanza.
L’USV dovrà avere capacità di tracciamento ed inseguimento radar ed elettro-ottico, nonché la capacità di elaborazione in tempo reale mappe batimetriche.
A loro volta i due mini USV dovranno avere un’autonomia/raggio d’azione di almeno dieci miglia nautiche.
E’ prevista l’interfaccia SATCOM tra la nave madre e l’USV, allorquando questo navighi fuori dalla portata visiva (BLOS) per il controllo dei mini USV.
Foto @Armada Española