Gli Stati Uniti hanno rafforzato la propria capacità di sorveglianza inviando nello Spazio Aereo ucraino non uno bensì due droni HALE (High Altitude Long Endurance) RQ-4 Global Hawk dell’U.S. Air Force.
Questo è un chiaro segnale che Washington aspetta da un momento all’altro grandi manovre da parte delle Forze russe schierate a ridosso del confine ucraino.

Il primo drone, nominativo FORTE11, è decollato da Sigonella alle ore 8:25 UTC, mentre il secondo, nominativo FORTE12, è partito dall’aeroporto siciliano alle 16:29 UTC.
I Global Hawk sono droni molto sofisticati con una capacità di sorveglianza all’avanguardia.

Il radar AN/ZPY-3 ha una portata di circa 250 chilometri e grazie alla possibilità di acquisire immagini GMTI (Ground Moving Target Indication) può rilevare con precisione il movimento di mezzi e truppe sul territorio.
Una capacità che si rivela fondamentale in questo caso e grazie al collegamento satellitare i dati vengono inviati non solo a Sigonella, dove i due droni sono decollati e vengono controllati, ma anche al Pentagono oppure alla Situation Room della Casa Bianca.

L’elevata capacità dei sistemi di bordo e l’ampia autonomia non richiedono normalmente il volo di due Global Hawk tra l’altro così vicini tra loro.
Evidentemente gli obiettivi da controllare sono molteplici, anche a grande distanza, ed il Pentagono vuole avere un quadro in tempo reale il più definito possibile.
L’area di maggiore interesse è l’Ucraina orientale mentre il confine settentrionale con la Bielorussia non è oggetto di persistente monitoraggio.
Immagini: FR24