In occasione dell’esercitazione multinazionale dal vivo “Ramstein Legacy 2024” il personale di 20 Paesi della NATO ha partecipato ad esercitazioni semestrali di difesa aerea e missilistica integrata (IAMD) in nove località tra Bulgaria e Romania.
L’esercitazione si è conclusa con un evento di fuoco vivo da parte delle unità di difesa aerea e missilistica di superficie.
Ramstein Legacy funge da esercitazione IAMD di punta della NATO, consentendo ai Paesi membri dell’Alleanza di testare il comando e controllo, il preallarme aereo ed il lancio di armi dei sistemi di difesa aerea.
In particolare, gli aerei da combattimento finlandesi e britannici si sono uniti alle attività di addestramento degli Alleati, segnando il primo dispiegamento all’Estero della Finlandia per la NATO da quando ha aderito all’Alleanza nell’aprile 2023.
Il Mar Nero rappresenta il fianco sud orientale della NATO e la Romania confina con l’Ucraina che è in lotta con la Russia. Pertanto, per la NATO la difesa della Romania e la sua parte orientale sono molto importanti.
Le attività di difesa antiaerea si sono focalizzate nel contrasto agli UAS di prima classe che sono diventati una delle minacce più importanti osservabili attualmente nei conflitti militari. Per molti anni, la superiorità aerea è stata uno dei pilastri della dottrina della NATO, ma con l’avvento di questi veicoli aerei a pilotaggio remoto la situazione è cambiata, potendo questi sistemi causare molti danni a mezzi, infrastrutture ed alle truppe.
Una delle sfide maggiori poste da questi sistemi aerei a pilotaggio remoto è il loro contrasto con sistemi che devono essere largamente diffusi ed economici allo stesso tempo, considerato che non si può fare troppo ricorso ai sistemi attuali, nati per ingaggiare velivoli e missili da crociera, stanti i loro costi elevati e la disponibilità insufficiente; questo stimola l’innovazione e la creatività allo stesso tempo delle FF.AA. e delle industrie per ottenere la giusta soluzione o compromesso in tempi relativamente rapidi, vista l’urgenza dettata dall’attuale situazione in atto.
È importante mitigare i rischi dei sistemi aerei senza pilota attualmente in fase di implementazione il che significa lavorare insieme ed avere una comprensione ed una conoscenza condivisa di come sviluppare una o più soluzioni C-UAS.
E’ interessante notare che nel corso dell’esercitazione il Joinit Intellicence, Surveillance and Reconnaisance Centre (JISRC) della NATO Communications and Information (NCY) Agency ha impiegato un suo drone dotato di jammer anti drone (C-UAS) per verificarne il funzionamento e la capacità; sono stati osservati rilevanti fenomeni di degradazione del segnale GPS provenienti da fonti esterne che hanno avuto riflessi iniziali sull’esercitazione; peraltro, dopo un paio di ore, grazie al supporto fornito dai comandi operativi, la situazione è stata risolta, eliminando il segnale ostile.
Foto e fonte @NATO