Lo scorso 1° giugno l’Esercito Indiano ha emesso la RFI o Richiesta di Informazioni relativa il possibile acquisto di ben 1.770 nuovi carri armati nel ambito del programma Future Ready Combat Vehicle.

Con questa RFI, l’Esercito di Nuova Delhi intende riprendere il programma lanciato nel 2015 ma mai pervenuto a destinazione per la sostituzione dei vecchi T-72 di origine sovietica.
Come noto, l’India nel corso del tempo ha acquistato e prodotto su licenza ben 2400 T-72 “Ajeya”, un migliaio dei quali è stato portato al livello Ajeya 2 migliorato. Insieme ai T-90 “Bhishma”, gli Ajeya costituiscono il nerbo delle forze corazzate indiane completate dl carro di produzione nazionale Arjun.
L’Esercito Indiano richiede un equipaggio di tre uomini, non indica il tonnellaggio ma non dovrebbe superare le cinquanta tonnellate a causa della rete stradale e dei ponti che in buona parte del Paese che non sopportano pesi superiori.
Il nuovo carro dovrà essere altamente mobile su ogni tipo di terreno e dovrà operare in qualsiasi condizioni climatiche (nel sub continente indiano si registrano temperature estreme sia di freddo, sia di caldo al nord ed al sud del Paese). Nei desiderata indiana rientra anche la capacità di trasporto per via aerea (l’Aeronautica indiana ha in servizio 11 Boeing C-17 Globemaster III in grado di trasportare un carro armato M1 Abrams).
Il nuovo carro armato dovrà essere armato con un cannone di grosso calibro (presumibilmente nel range 120-130 mm) asservito a sistema di caricamento automatico.
E’ richiesto largo impiego di componenti elettriche, persino di intelligenza artificiale per aiutare l’equipaggio nella condotta del mezzo, sistemi di contromisure per la protezione nonché un avanzato sistema di comunicazione protette.
Oltre, la protezione antimine/anti IED (ordigni esplosivi improvvisati) ed il ricorso a corazze reattive è previsto il ricorso a sistemi di protezione attiva APS per aumentare la sopravvivenza del nuovo carro sui moderni campi di battaglia.