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Rinnovati i vertici di Fincantieri da parte di Cassa Depositi e Prestiti

Il Consiglio di Amministrazione di Cassa Depositi e Prestiti SpA (CDP), riunitosi ieri, ha approvato, in vista del rinnovo del Consiglio di Amministrazione di Fincantieri SpA, all’ordine del giorno dell’assemblea del 16 maggio 2022, la lista di candidati alla carica di Amministratore della società per azioni.

La lista sarà presentata da CDP Industria SpA, azionista di Fincantieri con una partecipazione pari al 71,32% del capitale sociale.

Saranno, inoltre, presentate le seguenti proposte di delibera:

  • -nominare Claudio Graziano Presidente del Consiglio di Amministrazione;
  • -determinare il numero degli amministratori da nominare in dieci;
  • -gli amministratori rimarranno in carica per tre esercizi, con scadenza alla data dell’assemblea che sarà convocata per l’approvazione del bilancio di esercizio al 31 dicembre 2024.

L’Amministratore Delegato, avendo il possesso delle competenze professionali specifiche previste per la carica sarà Pierroberto Folgiero, attualmente AD di Maire Tecnimont.

Pertanto, il prossimo 16 maggio si chiuderà ufficialmente l’era del ticket Giuseppe Bono (AD)- Giampiero Massolo (Presidente) che ha segnato fortemente la crescita a livello internazionale di Fincantieri che dalle costruzioni navali ha ampliato le sue capacità operative assorbendo realtà industriali di diverso genere (un esempio per tutti la rapida ricostruzione del Ponte Morandi crollato a Genova).

Il rilancio di Fincantieri, oltre nel settore civile-cantieristico, si è avuto in quello militare, grazie alla “nuova” Legge Navale che ha permesso di mettere in costruzione numerose unità di vario tipo per rinnovare le linee della Marina Militare Italiana (LHD, LSS, PPA, UNPAV ed altre tipologie di unità).

Sotto la guida di Bono, il gruppo Fincantieri ha conosciuto affermazioni importantissime negli Stati Uniti, con il programma LCS Freedom prima e FFG(X) Constellation ora.

Sempre con Bono AD, Fincantieri ha ottenuto la mega commessa qatariota per la costruzione di una flotta di sette unità tra un’unità anfibia multiruolo con capacità di difesa d’area, corvette e pattugliatori d’altura multimissione, nonché l’affermazione in Indonesia per la vendita e la costruzione in loco di fregate FREMM o la vendita di due FREMM costruite per la Marina Militare Italiane e cedute alla Marina Egiziana (con un’altra coppia di FREMM IT da costruire per la Marina Militare Italiana in sostituzione di quelle vendute all’Egitto).

Nel periodo dell’amministrazione Bono, si è consolidata la partnership con la Francia, partita alla fine degli anni Novanta con il programma per le unità classe Orizzonte, ampliata con il programma FREMM e consolidata con l’avvenuta convergenza francese sulla unità multiruolo per il supporto logistico (LSS) Vulcano, di cui la Marine Nationale ha ordinato la realizzazione di quattro unità adeguate ai suoi requisiti e la Marina Militare Italiana ha ordinato un altro esemplare con una terza LSS in opzione, trasformando il programma in un’iniziativa comune guidata da OCCAR, l’Organizzazione congiunta per la cooperazione in materia di armamenti.

Inoltre, a livello europeo Fincantieri ha la leadership del programma European Patrol Corvette, un programma nato per iniziativa biliterale con Naval Group francese e divenuto un’iniziativa Permanent Structured Cooperation (PESCO) con l’ingresso della Grecia e della Spagna con il suo importante gruppo cantieristico Navantia. Tale programma porterà alla costruzione di un gran numero di corvette e pattugliatori oceanici multiruolo che rinnoveranno le unità di seconda linee della Marina Militare Italiana, Marine Nationale, Armada Espanola e Polemikó Nautikó con la Marinha Portuguesa che attualmente ha lo status di osservatrice.

Invece, non è andata a buon fine l’acquisizione dei Chantiers de l’Atlantique, già STX France, a causa di problemi sorti sia in Francia sia a livello di antitrust europeo; operazione questa che avrebbe permesso a Fincantieri di ottenere il cantiere navale con il più grande bacino di costruzione in Europa (lì sono costruite le portaerei a propulsione nucleare della Marine Nationale e le unità militari di dimensioni più grandi oltre le gigantesche navi da crociera). Da quest’operazione fallita, peraltro, un lato positivo vi sarà perché a Genova è partita la complessa procedura che porterà alla realizzazione del “ribaltamento a mare” che consentirà di costruire un grande bacino; quest’opera permetterà di allestire navi di oltre 300 metri di lunghezza e centomila tonnellate di dislocamento, togliendo il monopolio alla ormai concorrente Chantiers de l’Atlantique.

Da non sottovalutare le affermazioni ottenute da Fincantieri, tramite la controllata Vard, nel settore delle navi commerciali, energetico ed offshore.

Meno convincente probabilmente è stata la scelta di Bono di diventare competitor di Leonardo acquisendo realtà industriali più affini al Gruppo di Piazza Monte Grappa, dando vita ad una sorta di concorrenza interna non proprio ottimale per ottenere affermazioni all’Estero dove è bene presentarsi come blocco unitario agli occhi dei potenziali clienti.

Sarà interessante verificare se i nuovi vertici di Fincantieri vorranno dare un seguito all’opera di Bono-Massolo, soprattutto nelle operazioni di cui negli ultimi tempi si è parlato, come l’eventuale acquisizione di OTO Melara e WASS appartenenti a Leonardo (di cui peraltro ultimamente i vertici hanno dichiarato che non c’è più fretta nella dismissione) anche in ottica di collaborazione europa ed i colloqui per una partnership (o qualcosa in più) con la tedesca Thyssenkrupp Marine Systems che ha nella Divisione Sommergibili ed in ATLAS Elektronik i suoi “fiori all’occhiello”, od adotteranno nuove strategie per il rafforzamento interno ed esterno del maggior gruppo industriale italiano.

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