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Riprende il programma di addestramento statunitense al Pakistan

Gli Stati Uniti hanno ripreso il programma di addestramento militare a favore del Pakistan. E’quanto emerge dalle parole scritte in un tweet dell’Ufficio per gli affari dell’Asia centrale e meridionale presso il Dipartimento di Stato americano.

L’annuncio della ripresa del programma internazionale di istruzione e addestramento militare (IMET) è arrivato poche ore dopo che il Segretario di Stato Statunitense Mike Pompeo ha parlato con il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito Pakistano, il generale Qamar Javed Bajwa. Argomento al centro del colloquio l’attacco portato a Baghdad nei confronti del Generale Iraniano Qasem Soleimani, comandante delle unità al-Quds, nonché di altri miliziani sciiti iracheni.

Da notare che questo colloquio diretto tra Pompeo e Bajwa è stato stigmatizzato da Farhatullah Babar leader del Partito Popolare Pakistano perché sarebbe stata scavalcata la normale linea diplomatica, ignorando l’omologo pakistano titolare del dicastero degli Affari Esteri.

Il ruolo di Islamabad nel Medio Oriente

Peraltro, la telefonata tra Washington e Islamabad non è casuale, poiché il Pakistan, Paese mussulmano a maggioranza sunnita, intrattiene ottimi rapporti con l’Iran sciita e l’Arabia Saudita, nemica acerrima degli ayatollah di Teheran. Infatti, nella recente crisi delle petroliere avutasi nello Stretto di Hormuz ma anche nel Mar Rosso nel corso delle quale diverse petroliere hanno segnalato e subito attacchi, è scesa in campo la diplomazia pakistana con il Primo Ministro Imran Khan che si è recato a Teheran, Abu Dhabi e Ryad per riportare la calma nell’area.

Per rafforzare la cooperazione mil2mil [da militare a militare] su priorità condivise e far progredire la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, il Potus (Presidente degli Stati Uniti) ha autorizzato la ripresa dell’istruzione e formazione militare internazionale #IMET per il Pakistan. La sospensione generale dell’assistenza alla sicurezza per il Pakistan rimane in effetti “. Così il Tweet dell’Ufficio per gli affari dell’Asia centrale e meridionale presso il Dipartimento di Stato americano.

I rapporti burrascosi tra Washington ed Islamabad

Il programma IMET era stato sospeso nel 2018, a seguito della sottoscrizione tra Mosca ed Islamabad di un accordo per consentire agli ufficiali pakistani di ricevere addestramento presso gli organismi di formazione russi..
Nel maggio 2018, il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha sospeso la maggior parte dei suoi aiuti alla sicurezza, la consegna di attrezzature militari o il trasferimento di fondi relativi alla sicurezza in Pakistan. Infatti, Washington sosteneva che Islamabad, nonostante i 33 mld di aiuti statunitensi in quindici anni, avesse garantito un rifugio sicuro per i terroristi in Afghanistan. Peraltro, il Pakistan ha sempre negato il suo coinvolgimento anche se sui rapporti tra Washington ed Islamabad pende come un macigno l’ombra di Bin Laden e della sua fine in una villa pakistana, a seguito del raid portato dalle forze speciali statunitensi.

Nonostante ciò, nel luglio 2019, gli Stati Uniti hanno sbloccato 125 milioni di dollari per fornire al Pakistan supporto tecnico alla sua linea di aerei F-16, a seguito della prima visita ufficiale del Primo Ministro Imran Khan a Washington.

Foto ANI

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1 Comment

  1. Tra il 1999 e il, il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite approvo due risoluzioni che stabilivano sanzioni economiche e armamenti all’Afghanistan per incoraggiare i Talebani a chiudere i campi di addestramento e a consegnare Bin Laden alle autorita internazionali per rispondere degli attentati del 1998. Gli attentati dell’11 settembre 2001 sancirono un inasprimento dei rapporti fra Stati Uniti e governo talebano. Nonostante inizialmente Osama Bin Laden avesse negato qualsiasi coinvolgimento, la ” I Talebani non risposero direttamente a Bush, ritenendo che iniziare un dialogo con un leader politico non musulmano sarebbe stato un insulto per l’ Islam. Dunque, per mediazione della loro ambasciata in Pakistan, dichiararono di respingere l’ultimatum in quanto non vi era alcuna prova che legasse Bin Laden agli attentati dell’11 settembre.

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