Fonti di stampa svizzere riportano la notizia del ritardo dell’operatività del primo Hermes 900, consegnato a fine novembre, per la mancata certificazione a volare nello spazio aereo elvetico.
Il ritardo è quantificato in sei mesi, tanto che la Elbit, produttrice dell’Hermes 900, ha rallentato le consegne che termineranno, comunque, da contratto nel 2021.

Armasuisse nel 2014 selezionò, nell’ambito del programma ADS15 l’Hermes 900 HTE (Heavy Fuel Engine) per la sostituzione degli uav IMI/Ruag ADS 95, entrati in servizio nel 1995. Tali droni hanno appena lasciato il servizio, e nelle more dell’ottenimento della certificazione per l’impiego senza restrizioni, saranno sostituiti dagli elicotteri.

La Confederazione Svizzera ha ordinato sei Elbit Hermes 900 HFE per un costo di circa 250 milioni di franchi (200 milioni di dollari). Questi droni daranno impiegati per la sorveglianza delle frontiere e per supporto alla Protezione Civile. Inoltre, saranno impiegati anche a sostegno delle Forze di Sicurezza in occasione dei grandi eventi.
Il primo drone consegnato è basato presso la base di Emmen dove, in attesa di poter iniziare le attività di volo, piloti e tecnici hanno iniziato le attività di addestramento a terra. La presentazione ufficiale del nuovo velivolo a controllo remoto è avvenuta lo scorso 9 dicembre.

L’Hermes 900 HFE è un drone UAS della categoria MALE o Medium Altitude Low Endurance. Ha un peso di 1180 kg, capacità di carico pari a 350 kg, un’autonomia di volo fino a 36 ore ed opera ad un’altezza di 30.000 piedi.
Può essere dotato di ampie capacità di sorveglianza grazie al radar con teconologia SAR, sistemi optronici EO/IR, di illuminazione laser. Ha un sistema di comunicazione protette SATCOM, data link nonché un sistema di allarme anti collisione e sistema di riconoscimento.
Foto Armasuisse