Il sistema missilistico S-400 russo continua a macinare ordini a livello internazionale anche se con la Cina c’è qualche incertezza.
La Turchia ha annunciato che procederà all’acquisto di un secondo lotto di S-400 per un valore stimato di circa 1,2 miliardi di dollari mentre l’India ha urgentemente bisogno del sistema missilistico russo che ha ordinato a ottobre 2018.
Come successo con la Turchia, New Delhi si deve scontrare con l’ostruzionismo di Washington e la consegna degli S-400 è stata più volte posticipata. Ora però l’India necessita di questo armamento in virtù della tensione che scorre con la Cina. Non più di due mesi fa l’India ha acquistato da Mosca 21 MiG-29 e 12 Su-30MKI per 700 milioni di dollari.
Per la Cina invece la questione è più spinosa.
Secondo alcune fonti locali la consegna dei missili per gli S-400 cinesi sarebbe stata interrotta.
La motivazione ufficiale è che Mosca era preoccupata dal fatto che la consegna avrebbe distolto l’Esercito Popolare dagli sforzi profusi per sostenere le iniziative anti-Covid a livello nazionale.
La Cina è stata il primo cliente internazionale dell’S-400 dopo la Bielorussia (che le ha ricevute a costo zero). La firma del contratto è avvenuta nel 2015 mentre la prima consegna ha avuto luogo nel gennaio 2018.
Tra Mosca e Pechino i rapporti si sono fatti particolarmente tesi dopo che Valery Mitko, Presidente dell’Accademia di Scienze Sociali Artiche di San Pietroburgo, è stato accusato dalle autorità russe di aver passato informazioni classificate all’intelligence cinese.
La Russia di deve destreggiare inoltre tra Pechino e New Delhi cercando di mantenere un ruolo equidistante. Un passo falso potrebbe portare all’inasprimento delle relazioni con uno dei due paesi ed ambedue sono ottimi clienti.
Immagine di copertina: CC BY-SA 4.0, Link