La giornata di domenica è stata caratterizzata da una serie continua di azioni militari tra le Israelian Defence Forces (IDF) ed il movimento Hezbollah, attività che si sono svolte a cavallo della Blue Line tra Israele e Libano monitorata da UNIFIL e che hanno interessato entrambi i lati della frontiera.
Il movimento Hezbollah ha rivendicato almeno tre attacchi contro l’insediamento israeliano di Shtula attaccato con missili guidati ed il sito militare israeliano di Al-Raheb vicino al confine nonché una terza azione sempre ad Al-Rhaeb dove un missile anticarro avrebbe colpito un carro armato Merkava Mk4.
Da parte israeliana si è reagito con pesanti bombardamenti sulle località libanesi di confine tra cui Ayta Al-Shaab e con azioni mirate ad eliminare torri di osservazioni da cui erano lanciati missili contro obiettivi in Israele da parte di Hezbollah.
Le IDF stanno sigillando un’area profonda quattro chilometri dal confine con il Libano, severamente vietando l’ingresso ai civili non autorizzati ed invitando quelli autorizzati a prendere tutte le precauzioni possibili (proteggendosi nei rifugi) aiutando i militari nelle operazioni di controllo mantenendo la massima vigilanza per contrastare le infiltrazioni provenienti dal confine. La misura è stata decisa a seguito del decesso di un civile colpito in un’azione di bombardamento eseguita da Hezbollah e di altri cittadini che sono rimasti feriti nel corso di questa e di altre azioni.
Un portavoce delle IDF ha ammonito Hezbollah dal astenersi dall’aprire un altro fronte di guerra, rammentando le operazioni intraprese dalle Forze Israeliane nella Striscia di Gaza tese ad annientare Hamas e le formazioni terroristiche ad essa alleate.
Da giorni lo Stato Maggiore Israeliano sta inviando riservisti a rinforzare i reparti stanziati nel nord della Galilea, con dotazioni di artiglieria e carri armati; più volte si sono alzati in volo gli elicotteri AH-64 che hanno compiuto azioni di attacco contro le postazioni di Hezbollah da cui erano partiti attacchi verso Israele e per aiutare le forze terrestri e di sicurezza ad eliminare i team di incursori infiltratesi dal Libano.
La stessa missione delle Nazioni Unite (UNIFIL), di interposizione tra Libano ed Israele (cd. Blue Line), ha dovuto registrare un numero crescente di scontri a fuoco e di azioni tra le due parti.
Il governo di Beirut ha ordinato al Esercito Libanese di rinforzare i reparti schierati nel sud del Paese e di predisporre e/o potenziare le postazioni difensive dato il netto peggioramento della situazione al confine.
Il Dipartimento di Stato di Washington ha dichiarato di non essere in grado di poter escludere la possibile partecipazione diretta del Iran al conflitto in corso; sia Hezbollah che le formazioni filo iraniane in Siria avrebbero ricevuto nei mesi scorsi grossi quantitativi d’armi, nonostante i ripetuti attacchi israeliani portati contro gli aeroporti di Damasco ed Aleppo; tra i sistemi d’arma consegnati dagli Iraniani, secondo alcune fonti, vi sarebbero anche missili a lungo raggio trasferiti per per precauzione in diverse località.
Intanto, l’US DoD, per rinforzare lo schieramento dell’USAF nella regione, ha schierato in Giordania sulla base aerea Muwaffak Salti 24 caccia bombardieri Boeing F-15E Strike Eagle del 494th Fighter Squadron di stanza nel Regno Unito presso la RAF Lakenheath; i detti caccia sono atterrati già armati di missili aria-aria AIM-9X Sidewinder ed AIM-120 AMRAAM nonché di bombe guidate per attacchi di precisione GBU-38 JDAM.