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Sistema anti droni per le navi della Marina Militare

Lo scorso 27 settembre il Governo ha trasmesso la richiesta di parere parlamentare sullo schema di decreto ministeriale di approvazione del programma pluriennale di A/R n. SMD 05/2024 (A.G. 206), denominato «Sistema anti-droni per unità navali della Marina militare», corredato delle schede tecnica ed illustrativa.

Il programma pluriennale di A/R in esame si pone l’obiettivo di sviluppare, equipaggiare ed integrare sistemi C-APR (Contro Aeromobili a Pilotaggio Remoto) a bordo di unità navali, consentendo così alla Marina Militare di dotarsi di un efficace sistema di scoperta e contrasto nei confronti delle nuove minacce di tipo asimmetrico (es. droni e sciami di droni) garantendo un’adeguata capacità di autodifesa.

Lo scopo dell’iniziativa è quello di colmare il gap capacitivo nel campo dei sistemi C-APR, ad oggi in grado di funzionare unicamente in modalità “stand-alone“, integrandoli completamente all’interno del Sistema di Combattimento (SdC) delle unità Navali.

Infatti, negli ultimi anni si è assistito ad un repentino ed incontrollato proliferare di tecnologie abilitanti nel settore dei sistemi autonomi, con specifico riferimento agli Aeromobili a Pilotaggio Remoto (APR) di classe mini e micro (m/m), sistemi di facile reperibilità sul mercato e dai costi contenuti, caratterizzati da un’elevata flessibilità d’impiego, particolarmente appetibili da parte di organizzazioni non statuali che
perseguono finalità di terrorismo internazionale e transnazionale.

In particolare, tali sistemi dispongono di capacità sia di raccolta informativa (ISR) sia di attacco contro obiettivi terrestri e navali (unità navali ormeggiate in porto, alla fonda/boa e in prossimità della linea di costa, ecc.) che li rendono di fatto una minaccia assolutamente concreta e tangibile.

Obiettivo di tale programma pluriennale è dotare, quindi, le Unità navali di sistemi C-APR, completamente integrati con gli altri equipaggiamenti di bordo, per la scoperta/tracciamento e l’identificazione ed il contrasto di bersagli aerei con bassa RCS (bassa visibilità ai radar – es. sciami di mini e micro APR), prevedendo l’impiego anche di disturbatori ed effettori di nuova generazione (es. armi ad energia diretta, mitragliere con munizionamento dotato di spoletta programmabile, effettori “soft-kill software based“, ecc…).

Il programma è concepito secondo un piano di sviluppo pluriennale, di presumibile avvio nel 2024 e durata complessiva ipotizzata di 12 anni (2024-2035).
L’onere previsionale complessivo del programma è di circa 194 milioni di euro.

Del costo complessivo, risultano finanziati 80 milioni di euro a valere sul bilancio della Difesa, da impiegare, quale 1a fase autoconsistente, per lo sviluppo del sistema e la realizzazione di un prototipo.
Il completamento del programma, nel rispetto di una logica incrementale e progressiva, nonché del previsto criterio dell’autoconsistenza, sarà finanziato per il restante valore previsionale di 114 milioni di euro, subordinatamente all’identificazione delle necessarie risorse.

I settori industriali interessati dal programma saranno prevalentemente quelli della cantieristica navale, dell’elettronica, e degli armamenti.
L’indotto generato dal programma in esame si estenderà alle PMI sull’intero territorio nazionale, operanti nei settori dei servizi e delle forniture di apparati e sistemi riguardanti la cantieristica navale, afferenti sia alla parte relativa alla piattaforma, che ai sistemi di comando e controllo e combattimento.

Fonte Atto del Governo n. 206

Foto credit @Marina Militare

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