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Bombardiere cinese H-6K armato di missili KD-63 sorvola il confine con l’India

La CCTV cinese ha mandato in onda un servizio l’11 novembre scorso per commemorare il 72° anniversario della costituzione della Forza Aerea del Esercito Popolare di Liberazione (PLAAF).

In tale video in si poteva vedere un bombardiere H-6K che sorvolava le montagne, a detta della CCTV, l’imponente catena montuosa dell’Himalaya.

Il bombardiere H-6K in questione era armato con missili aria-superficie KD-63 o YJ-63, un missile da crociera per attacchi a corto raggio (LACM), accreditato di un raggio d’azione di 200 km.

Il KD-63 può essere armato con testata nucleare da 20-90 kt o con testata esplosiva convenzionale da 500 kg.

Il missile è dotato di un sistema di guida inerziale INS mentre nella fase finale è guidato da un sistema di guida terminale elettro-ottico ed è accreditato di un CEP (Circular Error Probable) di 6 metri. E’ propulso da un turbogetto a propellente liquido che permette al missile di raggiungere velocità altamente subsoniche.

L’YJ-63 ha raggiunto la capacità operativa iniziale nel 2004 ed è impiegato dai bombardieri H-6H ed H-6K per colpire obiettivi terrestri e navali.

Il bombardiere H-6K è accreditato di un raggio d’azione attorno i 3500 km ed è abilitato al trasporto ed al lancio di missili da crociera a lungo raggio CJ-20, un missile per attacchi contro obiettivi terrestri e di superficie accreditato di una portata di ben 2000 km.

Tale combinazione rende il binomio H-6K/CJ-20 in grado di colpire buona parte dei possibili obiettivi nell’area del Indo-Pacifico.

Lo Xian H-6K è una versione migliorata del H-6, rivelata per la prima volta nel 2007, una versione radicalmente ammodernata del H-6 nei motori, nell’avionica e nel raggio d’azione.

Il messaggio della televisione cinese è chiaro: l’Aeronautica di Pechino è in grado di inviare i suoi bombardieri strategici ovunque anche a forte distanza dalle basi, ed è in grado di impiegare armamenti come i missili KD-63 ,e CJ-20 in grado di mettere in difficoltà le difese anche più attrezzate.

Per l’India non è una buona notizia, considerato che il piano di sostituzione dei vecchi caccia dell’Aeronautica non è ancora partito, frenato dai continui cambiamenti dei requisiti e da manovre lobbistiche e politiche.

L’unica consolazione per Nuova Delhi è la iniziale recente distribuzione (Washington permettendo) dei sofisticati sistemi d’arma di difesa aerea/antimissile a lungo raggio S-400 di fabbricazione russa, con i quali può controbilanciare in parte la PLAAF sempre più dotata di aerei ed armamenti di tecnologia avanzata.

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