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Sottomarini statunitensi ed israeliani tra Hormuz e Mar Arabico

Nell’area del Golfo Persico si sta concentrando una forza navale statunitense costituita da sottomarini e unità di superficie.

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A questo gruppo operativo si aggiungerà un battello della Marina Israeliana che all’inizio di questa settimana, con il permesso egiziano sarebbe entrato da Suez nel Mar Rosso.

La notizia della missione è stata data dalla stampa israeliana con la Marina che, interrogata, si è rifiutata di commentare e rispondere.

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La duplice presenza statunitense ed israeliana è spiegabile perché l’Iran che ha subito recentemente la perdita del ingegnere nucleare Mohsen Fakhrizadeh ha giurato vendetta nei confronti di Israele, accusato apertamente dalle autorità iraniane di aver pianificato ed eseguito l’omicidio dello scienziato, una delle menti principale (se non “la mente”) del programma nucleare iraniano.

A questa promessa vendetta si deve aggiungere la prossima ricorrenza dell’altra eliminazione “eccellente”, quella del Generale Qassem Soleimani capo supremo delle Guardie della Rivoluzione Islamica, avvenuta all’inizio del 2020 in Iraq ad opera di droni armati statunitensi.

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L’U.S. Navy ha inviato l’USS Georgia (SSGN 729) classe Ohio insieme agli incrociatori USS Port Royal (CG 73) e USS Philippine Sea (CG 58) classe Ticonderoga, dando ampio risalto mediatico al passaggio dello Stretto di Hormuz,

Il battello USS Georgia ha in bella mostra dietro la vela il sistema di ricovero/rilascio “asciutto” dei mezzi speciali degli operatori speciali dei SEAL.

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L’USS Georgia si può considerare una vera e propria “nave arsenale” perché insieme ad altri tre battelli della classe Ohio è stato modificato per trasportare e lanciare fino un massimo di 154 missili da crociera per attacchi a lungo raggio Tomahawk.  La piattaforma può anche essere configurata per ospitare fino a 66 operatori SEAL.

I due incrociatori Ticonderoga hanno a disposizione ciascuno 122 VLS o Vertical Launch System in due sistemi Mk 41; peraltro, i VLS sono impiegati per il trasporto e lancio di missili di vario tipo dagli Standard SM-2MR Block IIB, SM-2ER Block IV, SM-3, agli Standard ERAM, ESSM per la difesa di punto, gli antisommergibili ASROC, ed infine ai Tomahawk.

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Il battello israeliano del tipo Dolphin sono armati con 6 tubi lanciasiluri da 533 mm e si dice con quattro tubi da 650 mm per l’impiego di una versione lanciabile da sottomarino del missile da crociera a lungo raggio Popeye Turbo in grado di colpire obbiettivi nel raggio di 1.500 km.

Sull’armamento e dotazioni dei Dolphin c’è il massimo riserbo da parte israeliana, così come non è confermata la possibilità di trasportare sino 16 di questi ordigni da parte dei Dolphin II nonché l’esistenza di una versione dello SLCM Popeye Turbo armata di testata nuke.

Foto US Navy e Israelian Navy

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