L’ESA procede con la costruzione dei segmenti spaziale e terrestre del veicolo spaziale Space Rider.
Tale veicolo spaziale, lanciato da un razzo-vettore Vega-C, servirà come laboratorio robotico senza equipaggio nell’orbita terrestre bassa, rientrerà sulla Terra con il suo carico utile e sarà riutilizzabile per future missioni.
Space Rider si propone di offrire regolare accesso e rientro dallo spazio per una vasta gamma di applicazioni spaziali e non-spaziali principalmente europee, compresa la ricerca in orbita e le dimostrazioni di tecnologia.
Il programma Space Rider vede la partecipazione di dieci Stati europei e ha superato le aspettative di finanziamento, permettendo all’ESA di attivare le negoziazioni con l’industria e procedere, pertanto, all’attività contrattualistica finalizzata alla fase operativa del programma.
I primi due contratti
Conseguentemente, l’ESA ha provveduto a siglare due contratti con l’Industria il 9 dicembre scorso, a Palazzo Chigi, Roma, alla presenza di rappresentanti del Governo Italiano. Il primo contratto attiene la fornitura del modello di volo di Space Rider con il modulo di rientro ed il modulo di servizio orbitante AVUM da parte dei due contraenti principali, Thales Alenia Space Italy e Avio. Il secondo contratto riguarda la fornitura del segmento di terra che sarà realizzato principalmente da Telespazio e Altec.
Il primo volo di Space Rider è previsto nel terzo trimestre del 2023 dalla base di lancio europea di Kourou nella Guyana francese.
I compiti della navetta
Space Rider sarà uno strumento importante per la sperimentazione scientifica in microgravità nel campo farmaceutico e biologico.
Peraltro, la navetta sarà idonea ad eseguire ulteriori compiti, come il trasporto in orbita di strumentazioni robotiche per l’esplorazione spaziale, satelliti per osservazione e sorveglianza terrestre per le catastrofi naturali nonché attività di supporto ed ispezione ai satelliti in bassa orbita.
Il modulo di rientro AVUM+ è alimentato in orbita dallo stadio superiore del Vega-C, ottimizzato con un pacchetto ‘Life Extension’ che permette di impiegarlo come modulo di servizio durante le missioni di almeno due mesi.
La sofisticata avionica di Space Rider distribuita nei due moduli, consente complesse manovre per gli esperimenti nello spazio.
Al termine della missione, un’accensione finale del modulo orbitale Space Rider invierà il modulo di rientro insieme con il carico dell’utente verso la traiettoria di rientro per una corsa senza scossoni verso Terra, con un morbido, preciso atterraggio al suolo.
I siti di atterraggio nella Guyana francese e nelle Azzorre
Due siti di atterraggio per Space Rider saranno disponibili a Kourou, nella Guyana francese come sito di atterraggio principale, e Santa Maria, nell’arcipelago delle Azzorre come sito secondario.
Le attività di preparazione di tali siti di atterraggio sono di prossimo inizio nel rispetto della tempistica del piano generale del programma.
Infatti, l’ESA ha iniziato a condividere con diversi potenziali clienti i dettagli tecnici dell’alloggiamento del carico utile per il primo volo di Space Rider. La selezione del carico sarà completata entro il primo trimestre del 2021.
Lanciato dal Vega-C, lo Space Rider opererà come laboratorio spaziale ad alta tecnologia senza equipaggio e potrà operare per periodi superiori a due mesi in orbita terrestre bassa.
Capacità di carico di Space Rider
Fino a 800 kg di carichi utili possono essere stipati nella stiva di carico a controllo ambientale che ha una capacità di 1200 litri di volume di carico utile e fornisce servizi tra cui 600 watt di potenza insieme a capacità termica, di controllo, di gestione dei dati e di telemetria.
Al termine della missione, la navetta Space Rider, dopo l’accensione del modulo di rientro, tornerà nell’atmosfera terrestre con il carico utile, seguendo una traiettoria di rientro per una corsa senza scossoni, con un morbido e preciso atterraggio finale al suolo. Terminata l’attività di ristrutturazione minima, lo Space Rider sarà pronto per la prossima missione con nuovi carichi utili.
Fonte ed immagini ESA