Sono in via di completamento in Oman i lavori per la costruzione del più grande impianto di stoccaggio di petrolio del intero Medio Oriente. I lavori sono iniziati più di sette anni fa, nei primi mesi del 2013.
Infatti, la costruzione delle otto cisterne per lo stoccaggio del greggio a circa 70 km dal terminal di Duqm sito sul Mar Arabico è quasi terminata. L’impianto costruito dalla Oman Tank Terminal Co., conosciuta come OTTCO, servirà la raffineria di Duqm.
L’impianto sarà in grado di gestire, all’inizio, ben 25 milioni di barili di greggio; al confronto, Fujairah, il più grande hub emiratino della regione medio orientale “lavora” solo 14 milioni di barili di greggio.
Il terminal di Ras Markaz coprirà un’area di 1.253 ha e avrà una capacità totale di 200 milioni di barili di petrolio greggio al completamento. Il terminal di Ras Markaz sarà collegato alla raffineria di Duqm ed al principale oleodotto situato a Nahada.
Il progetto prevede la costruzione di otto serbatoi con una capacità di 650.000 barili ciascuno.
Questi impianti sono proposti dall’Oman come una valida alternativa alle strutture petrolifere racchiuse dallo Stretto di Hormuz, un braccio di mare sempre più esposto ai venti di guerra tra Iran e Stati Uniti nonché tra i Paesi Arabi.
La posizione strategica del RAS Markaz Crude Oil Park infatti è la chiave del probabile successo omanita. trovandosi a quasi 1.000 km di distanza dallo Stretto di Hormuz mentre Fujairah dista meno di 100 miglia dal “collo di bottiglia”.
Nella costruzione di questo impianto, oltre l’Oman, sono coinvolti l’Iraq ed il Kuwait. Da notare che la Cina ha fortemente investito indirettamente in questa struttura, sostenendo, attraverso l’Asian Infrastructure Investment Bank di cui ha la titolarità azionaria, buona parte (circa tre/quarti) dei 350 milioni di dollari impiegati per la costruzione dell’impianto di stoccaggio e del adeguamento del porto di Duqm.
Per l’Oman, la Cina rappresenta il principale Paese al quale esporta il proprio greggio. Infatti, nel solo mese di maggio verso i porti cinesi si è mosso circa il 90% del petrolio omanita esportato.
Per il 2021 è previsto l’inizio delle attività della raffineria di Duqm, e si prevede di iniziare a stoccare nelle cisterne quasi sei milioni di olio greggio.
Immagini World-energy.com e OTTCO