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Stati Uniti attaccano strutture di supporto a UAV in Siria e Iraq

Il Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha ordinato attacchi aerei contro strutture delle milizie sostenute dall’Iran in Iraq e Siria in risposta ad una serie di attacchi tramite droni contro strutture e personale statunitense nella Regione.

Gli Stati Uniti hanno eseguito l’attacco impiegando F-15 ed F-16 con armamento di precisione contro due obiettivi in Siria ed uno in Iraq vicino alla città di Arbil.

E’ la seconda volta che il Presidente Biden autorizza attacchi mirati in Siria, la prima volta a febbraio in risposta degli attacchi missilistici in Iraq.

Poche ora prima il Comandante delle Guardie della Rivoluzione, Generale Hossein Salami, aveva dichiarato di essere in possesso di un drone con oltre 7.000 chilometri di autonomia in grado di raggiungere Israele.

Non sono però nuovi gli attacchi mediante droni da parte di milizie filo iraniane nella regione. I militari e le forze di sicurezza hanno infatti potuto accertare l’uso di tattiche che prevedono l’impiego di piccoli droni, anche di derivazione commerciale, con quantità di esplosivo comunque tali da provocare seri danni.

Fonti anonime del Pentagono hanno riferito a Reuters che da aprile sono stati registrati almeno cinque attacchi tramite UAV contro bersagli statunitensi.

L’azione statunitense è inoltre da analizzare in virtù del ritiro delle truppe a stelle e strisce dall’Afghanistan e dal nuovo giro di contrattazioni USA-Iran sul nucleare.

Il Presidente Biden incontrerà inoltre quest’oggi il Presidente dello Stato di Israele, ormai uscente, Reuven Rivlin.

Il Pentagono ha rilasciato il seguente comunicato tramite l’addetto stampa John Kirby:

Sotto la direzione del presidente Biden, le forze militari statunitensi all'inizio di questa sera hanno condotto attacchi aerei difensivi di precisione contro strutture utilizzate da gruppi di miliziani sostenuti dall'Iran nella regione di confine tra Iraq e Siria. 
Gli obiettivi sono stati selezionati perché queste strutture sono utilizzate dalle milizie sostenute dall'Iran che sono impegnate in attacchi con aerei senza equipaggio (UAV) contro personale e strutture statunitensi in Iraq.
In particolare, gli attacchi statunitensi hanno preso di mira strutture operative e di stoccaggio di armi in due località in Siria e in una località in Iraq, entrambe vicine al confine tra quei paesi. Diversi gruppi di miliziani sostenuti dall'Iran, tra cui Kata'ib Hezbollah (KH) e Kata'ib Sayyid al-Shuhada (KSS), hanno utilizzato queste strutture.
Il presidente Biden è stato chiaro che agirà per proteggere il personale statunitense. Data la serie di attacchi in corso da parte di gruppi sostenuti dall'Iran che prendono di mira gli interessi statunitensi in Iraq, il Presidente ha diretto ulteriori azioni militari per interrompere e scoraggiare tali attacchi. 
Siamo in Iraq su invito del governo iracheno al solo scopo di assistere le forze di sicurezza irachene nei loro sforzi per sconfiggere l'ISIS. 
Gli Stati Uniti hanno adottato azioni necessarie, appropriate e deliberate volte a limitare il rischio di escalation, ma anche per inviare un messaggio deterrente chiaro e inequivocabile.
Per quanto riguarda il diritto internazionale, gli Stati Uniti hanno agito in virtù del loro diritto all'autodifesa. Gli attacchi erano entrambi necessari per affrontare la minaccia e di portata adeguatamente limitata. 
Per quanto riguarda il diritto interno, il Presidente ha intrapreso questa azione in base alla sua autorità dell'articolo II per proteggere il personale americano in Iraq
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