Le Stealth Attack Craft della classe Falaj 2 della Marina Militare degli Emirati Arabi Uniti sono unità navali sviluppate partendo dal progetto dei pattugliatori classe Diciotti in dotazione alla Guardia Costiera Italiana, a loro volta derivati dalla unità sperimentale Saettia, una potente motocannoniera missilistica realizzata “private venture” da Fincantieri negli anni ottanta del passato secolo e, successivamente, entrata in servizio, previo lo sbarco dell’intero armamento, come pattugliatore nelle fila della medesima Guardia Costiera. La loro principale caratteristica è il particolare design di tipo stealth che le rende difficilmente individuabili dai sistemi di scoperta radar.
(foto Fincantieri)
Le due unità sono state allestite in Italia dalla Fincantieri con opzione per altre due unità da realizzare negli Emirati ma, al momento, non ancora costruite. Le unità di questa classe si caratterizzano per l’elevata capacità di combattimento e flessibilità nello svolgere differenti profili di missione, quali il pattugliamento e la sorveglianza anche grazie alla configurazione a bassa osservabilità radar, l’autodifesa da minacce aeree e di superficie ed hanno notevoli capacità di attacco nei confronti di bersagli sia navali sia terrestri, potendo operare in scenari operativi nazionali ed internazionali, con elevati standard di abitabilità e di sicurezza.
Le Falaj 2 hanno adottato una configurazione stealth avanzata per contenere la tracciabilità radar ed eludere i sistemi di sorveglianza avversari; hanno un sistema di combattimento ed integrazione funzionale, nonché sono caratterizzate da un elevato livello di automazione dei sistemi di bordo. L’armamento cannoniero e l’elettronica parlano italiano: il cannone principale è il 76/62mm di Leonardo in configurazione Super Rapido Integral Stealth Shield al pari del sistema di combattimento, direzione del tiro e radar. Leonardo è responsabile per il sistema di comunicazioni, mentre la ditta Elettronica SpA si è occupata della realizzazione del sistema di guerra elettronica. La Elettronica SpA, vanta un’attività ultraventennale nell’Emirato avendo costituito una joint venture con la Baynunah Aviation Technology (ELTBAT) che fornisce tecnologie all’avanguardia alle Forze Armate Emiratine.
Le unità classe Falaj2 hanno un equipaggio di 28 uomini, una lunghezza di 55 metri, larghezza di 8,6 metri ed un dislocamento attorno alle 520 – 550 tonnellate a pieno carico. L’apparato motore è costituito da 2 motori diesel a basso consumo MTU 16V 4000 M9, ognuno dei quali esprime 2.720 kW di potenza, accoppiati a 4 generatori diesel Isotta Fraschini su due eliche che consente all’unità di raggiungere un’autonomia di circa 1.500 miglia marine con velocità massima attorno ai 20 nodi. La Marina Emiratina ha scelto di limitare la velocità e di dimezzare il numero di motori rispetto l’originale Saettia, dotata di quattro motori diesel sovralimentati MTU 16V538TIB93 dalla potenza di 13.000 kW, collocati in due compartimenti separati, che imprimevano la velocità di 40 nodi, ciascuno dei quali collegato a una delle quattro eliche a passo fisso di cui era dotata l’unità con un’autonomia di 1.800 miglia marine a 18 nodi.
L’armamento per tale tipo di unità risulta particolarmente consistente, essendo costituito da un impianto Leonardo 76/62mm SR in configurazione Integral Stealth Shield con torretta costruita in fibra di carbonio che consente di rientrare la canna quando l’impianto non è in uso, da due lanciatori trinati verticali disposti nell’area di poppa per il lancio verticale di missili MBDA VL MICA-M, da due lanciatori binati per missili antinave MBDA Exocet MM40 Block 3 installati in posizione semi protetta, da due torrette Leonardo Hitrole – G (Highly Integrated Turret Remote Overhead, Light, Electrical) dotate di mitragliera da 12,7mm in guscio protettivo.
(foto Navy Recognition)
Il cannone Leonardo 76/62mm SR ha un rateo di fuoco massimo di 120 colpi al minuto, con caricatore di 80 colpi pronti per l’impiego, ha una gittata di 16.000 metri con munizionamento ordinario estensibile a 22.000 metri con munizionamento SAPOMER di Leonardo o fino a 40.000 metri con il munizionamento a lunga portata Vulcano (in fase di completamento di sviluppo sia nella versione non guidata sia in quella guidata). Il cannone ha un’elevazione dell’arco di tiro da -15° a + 85°, ha un peso complessivo pari a 7.900 kg ed è raffreddato con acqua di mare.
(foto Leonardo company)
I due impianti Hitrole-G sono completamente stabilizzati su due assi, controllati da un singolo operatore tramite Remote Control Console con un joystick o possono essere direttamente controllati dal Combat Management System (CMS) dell’unità. L’istallazione a bordo è semplificata con un Logic Control & Movement Unit (ULCM) box. Sono dotati di camera diurna, camera raffreddata IR e di telemetro laser. L’impianto ha una riserva immediatamente disponibile di 400 colpi, con altra riservetta di capienza variabile da 400 sino a 1.200 colpi disposta sotto la torretta.
(foto MBDA)
Il missile antinave MBDA MM 40 Block 3 Exocet ha un peso di 750 kg, lunghezza inferiore ai 6 metri, diametro di 350 mm, velocità altamente subsonica, con gittata che varia dai 42 ai 180 km a seconda delle versioni, sistema di navigazione INS/GPS e 3D way-points con radar altimetro, autocapacità di adattarsi al sea-skimming, guida terminale sul bersaglio con seeker RF attivo in banda, testata da 165 kg con esplosivo insensibile ed ottimizzata per esplosione pre frammentata, con possibilità di scelta tra impatto diretto o di prossimità sul bersaglio.
(foto MBDA)
Il missile antiaereo MBDA VL MICA- M ha un peso di 112 kg, lunghezza di 3,1 metri, diametro di 160 mm, con gittata da 1 a 20 km, altitudine da 0 a 9 km, velocità massima mach 3, testata di 12 kg con possibilità di impatto diretto o di prossimità e sistema di guida Active radar homing per la versione M-RF e Infrared homing per la versione M-IR.
Leonardo fornisce il sistema di comando e controllo IPN-S che combina il radar tridimensionale 3D Kronos NV in banda C, un radar AESA Active Full Phased Array con moduli TX/RX allo stato solido, con portata di 250 km e capacità di inseguire sino a 300 bersagli, con l’apparato SIR-M che combina l’IFF con il MSSR (Monopulse Secondary Surveillance Radar), contenuto nel particolarissimo radome conico posto sulla sommità del torrione di governo.
(foto Leonardo company)
Le unità sono dotate di apparato optronico Medusa MK4/B (identico a quello installato sulla corvetta Abu Dhabi) che integra la suite di sensori TV, Laser ed IR per il riconoscimento e tracciamento automatico dei bersagli nonchè del impianto radar/elettro-ottico per la condotta di tiro FCS NA-30S, un avanzato sistema modulare di controllo per supportare missili superficie-aria a guida radar semi attiva e controllare gli impianti di artiglieria. Il NA-30S è un moderno Gun Fire Control System (GFCS) basato sul radar navale di tracciamento, un radar operante in banda I caratterizzato da capacità ECCM e caratteristiche anti-clutter insieme ad alta precisione di tracciamento.
Un set di due sensori EO (telecamera TV, telecamera IR) può essere accoppiato al radar per aumentare la sorveglianza e la scoperta passiva. Un terzo sensore (laser Range Finder o telemetro laser) può essere montato per fornire una struttura completa di inseguimento EO dei bersagli.
(foto Leonardo company)
Completa il quadro il radar di navigazione in banda S avente caratteristiche LPI (Low Probability of Intercept) collegato al Combat Management System con data link.
Il sistema di guerra elettronica è incentrato su un SEAL fornito da Elettronica con due sistemi di autoprotezione lancia decoy MASS-2L o Multi Ammunition Soft-kill System di Rheinmetall.Completano le dotazioni un Data Distribution Unit ed un sistema di comunicazioni interne/esterne.
(immagine di Elettronica s.p.a.)
I pattugliatori classe Falaj 2 sono dotati di un RHIB (Rigid-Hulled Inflatable Boat) che è movimentato tramite una gruetta di servizio.
La tradizionale cerimonia del taglio della lamiera della prima delle due unità risale al 4 novembre 2010, mentre l’impostazione sugli scali della prima unità e il taglio della prima lamiera della seconda unità sono avvenuti il successivo 15 febbraio 2011, presso lo stabilimento spezzino del Muggiano, contestualmente al varo della corvetta Abu Dhabi. Il varo della P 251 Ghantoot è avvenuto il 19 gennaio 2012, mentre il varo della gemella P 252 Salahah, già Qarnen, risale al 8 giugno 2012. Le predette unità sono entrate in servizio, rispettivamente, l’8 gennaio ed il 22 aprile 2013, dopo che il relativo personale ha svolto in Italia l’addestramento tecnico-operativo presso le Scuole di formazione della Marina Militare.
Per supportare la manutenzione e la piena operatività delle Falaj 2 e dell’Abu Dhabi negli Emirati Arabi Uniti, Fincantieri ha creato una joint venture, la Etihad Ship Building.
Lo scorso 21 febbraio nel corso dell’International Defence & Conference 2019 di Abu Dhabi, Fincantieri e Abu Dhabi Shipbuilding (ADSB), gruppo leader negli Emirati Arabi Uniti specializzato nella costruzione, riparazione ed ammodernamento di navi militari e mercantili, hanno siglato un accordo di massima relativo a forme di collaborazione industriale e commerciale nel segmento della navalmeccanica degli Emirati Arabi Uniti, accordo che dovrà essere trasformato in un vero e proprio Memorandum d’Intesa. L’accordo rientra nella strategia di sviluppo di Fincantieri in Medio Oriente, per promuovere lo sviluppo delle attività locali sia nel comparto della cantieristica navale che in quello dei servizi e attività di post vendita nella regione. In vista della firma del Memorandum, Fincantieri e ADSB hanno espresso la volontà di formare un gruppo di lavoro per definire e preparare le proposte comuni, esaltando dove possibile il contenuto locale, per i futuri programmi che coinvolgano la Marina Emiratina e l’Autorità per le Infrastrutture Critiche e la Protezione Costiera (CICPA), relativi alla costruzione di nuove unità, nonché per le attività di ammodernamento e manutenzione delle unità della Marina Militare degli EAU.