Mosca sarebbe pronta ad adattare i cacciabombardieri multiruolo Su-35 alle richieste dell’Aeronautica Indonesiana, secondo quanto riferito dal servizio stampa di Rosoboronexport (parte di Rostec compagnia di proprietà statale). La società ha aggiunto che i tentativi degli Stati Uniti di forzare altri Paesi, compresa l’Indonesia, ad abbandonare l’acquisizione del Su-35 sono inaccettabili manovre di concorrenza sleale.
Il Su-35 è un cacciabombardiere multiruolo, altamente manovrabile, di generazione 4 ++. I Russi lo considerano per le sue caratteristiche molto vicino ai caccia di quinta generazione, grazie agli ugelli di spinta vettoriale dei motori. È una profonda modernizzazione del Su-27 che ha interessato sia le apparecchiature di bordo sia la cellula, che è stata rafforzata nonché rivista nel design. Inoltre, il Su-35 ha ricevuto un nuovo potente radar N035 Irbis-E (PESA) a scansione elettronica passiva in grado di fornire anche immagini ad alta risoluzione del terreno utilizzando la modalità di apertura sintetica. Il velivolo è dotato di un sistema di puntamento optoelettronico OLS-35 posto dinanzi l’abitacolo che consente anche la ricerca ed il tracciamento dei bersagli nello spettro infrarossi. Il pilota dispone di comandi HOTAS che consentono di semplificare la condotta del velivolo. Nel combattimento aereo ravvicinato, la designazione del bersaglio è fornita automaticamente usando il sistema di mira montato sull’elmetto del pilota.
Il Su-35, rispetto al predecessore, migliora il raggio d’azione e l’autonomia a velocità transoniche senza necessità di ricorrere alla post combustione, grazie ai nuovi propulsori NPO Saturn 117C, più performanti, che hanno preso il posto dei motori AL-31F.
L’Indonesia ha in servizio dal 2003 sedici tra Sukhoi Su-27 SKM e Su-30 MK Flanker-G. Nel 2017 avrebbe posto un ordine per 11 Sukhoi Su-35S, contratto a lungo contestato dagli Stati Uniti che, più volte, ha minacciato Jakarta di imporre sanzioni perché violerebbe l’embargo posto da Washington a Mosca a causa delle vicende della Crimea e di altre attività considerate ostili. Peraltro, Jakarta ha sempre rigettato tali minacce perché considerate ingerenze della sovranità indonesiana.