A Taipei in audizione parlamentare il Ministro della Difesa Chiu Kuo-cheng ha annunciato una decisa revisione della prassi sin qui seguita per le violazioni dello spazio aereo da parte dei velivoli cinesi.

Infatti, il Ministro Kuo-cheng ha dichiarato che i caccia ed i droni provenienti dalla Cina che violeranno lo spazio aereo di Taiwan saranno considerati come un “primo attacco” e trattati di conseguenza.
Questo comporterebbe l’impiego della forza per contrastare la minaccia aerea cinese entro il limite territoriale delle 12 miglia nautiche.
Peraltro, con buona approssimazione, l’avvertimento è indirizzato all’impiego sempre più massiccio di velivoli a pilotaggio remoto da parte dell’Aeronautica dell’Esercito Popolare di Liberazione; infatti, la PLAAF impiega un numero crescente di UAV/UAS per sorvolare l’isola di Taiwan per raccogliere informazioni di intelligence sul livello di approntamento delle difese.
Di qui, l’insofferenza taiwanese che valuta questi voli come minaccia alla sicurezza nazionale e l’adozione di idonee contromisure atte a contrastarli.
Il titolare del dicastero della Difesa ha voluto specificare che Taiwan non darà pretesti per creare conflitti, non saranno provocate controversie ma reagirà in modo proporzionato alla minaccia.
Foto US Navy