Un recente articolo del quotidiano Bild ha suscitato diverse polemiche in Germania a causa dell’impiego di elettronica russa all’interno dei battelli della Marina Militare tedesca.
Nello specifico si tratterebbe del sistema Navi Sailor 4100 della Transas, una azienda con sede a San Pietroburgo, acquistata nel 2018 dalla finlandese Wärtsilä ma la branca “difesa” è rimasta in Russia.
Il Navi Sailor 4100 è il sistema di gestione della cartografia elettronica (W)ECDIS diffuso su scala mondiale a bordo di moltissime navi commerciali ed anche su alcune navi militari.
La stessa Germania impiega il medesimo sistema non solo sui suoi sottomarini più recenti (U32 e U36 della classe U212) ma anche sulla fregate della classe Brandenburg.
Come funziona?
Il sistema, come è possibile vedere direttamente dai diagrammi, riceve i dati da radar, antenna GPS, anemometro, temperatura, antenna AIS (Automatic Identification System), bussola e solcometro attraverso un collegamento seriale con protocollo NMEA.
L’operatore può controllare il sistema mediante una tastiera dotata sulla destra di un trackball più diversi tasti multifunzionali e due porte USB per il caricamento dei dati.
Il display visualizza le carte di navigazione, opportunamente caricate, permettendo di visualizzare aree vietate, fondale basso, ingressi ed uscite,etc oltre alle tipiche funzioni disponibili collegando un radar di navigazione e antenna AIS.
Le versioni militari si differenziano da quelle commerciali per la possibilità di usare cartografia militare e la relativa simbologia.
Chiaramente il sistema deve essere stato modificato per renderlo adatto alle operazioni sottomarine.
La polemica
Il layout del sistema rende difficile, anche se non del tutto impossibile, poter entrare dell’esterno per rubare o alterare i dati.
In sintesi è un sistema basato su input provenienti da sensori già installati piuttosto che sull’invio o scambio di informazioni con altri sistemi o sottosistemi, una sorta di apparato “stand-alone“.
Il problema maggiore, come indicato dal giornale tedesco BILD, è che il livello di cifratura utilizzato dai sistemi Tansas è inferiore a quello richiesto per gli apparati militari.
Interferenze
Rimane chiaramente la possibilità per le forze ostili di “corrompere” il sistema agendo con azioni di disturbo sulla antenna GPS con attacchi jamming o spoofing ma questo è chiaramente indipendente da Tansas.
La problematica dovrebbe essere “perché” piuttosto che “come”.
L’apparato Tansas deve aver superato comunque la certificazione della Marina tedesca prima di essere installato a bordo con criteri che congrui a quelli adottati sia internamente che a livello NATO.
La domanda è perché la Marina ha deciso di installare apparati di provenienza estera ed in particolare modo russa tenuto conto dei diversi fattori in campo? Su questa domanda si dovrà interrogare Berlino.
L’Italia?
L’Italia opera attualmente 4 battelli della classe U212 ma su essi, come confermato da fonti Fincantieri a Inside Over, il sistema di Tansas non è presente a bordo.
La GEM Elettronica ha nel proprio portafoglio diverse soluzioni ECDIS e WECDIS (Warship Electronic Chart Display & Information System) tra cui WECDIS WEC-200/100/800 che sono perfettamente compatibili con le STANAG NATO, certificati IMO e DNV.
Questi sistemi sono già adottati a bordo delle unità militari italiane ed è anche stato esportato all’estero.
Cosa prevede la NATO
Per i sistemi WECDIS la NATO prevede due diverse STANAG (Standardization Agreement): la 4564 e la 7170.
La STANAG 7170 è stata pubblicata nel 2015 e riguarda la standardizzazione di set di dati per lo scambio di informazioni inerenti la navigazione marittima, le informazioni oceanografiche climatologiche e meteorologiche. E’ liberamente consultabile: qui
La STANAG 4564 riguarda i sistemi WECDIS in generale per fornire omogeneità tra apparati delle nazioni dell’Alleanza Atlantica. E’ stata promulgata nel 2017 ed essendo NATO UNCLASSIFIED non è direttamente accessibile.
Video
Immagine di copertina: Image of the U35, a german type 212A submarine, at HDW shipyard, a major naval shipyard in tge city of Kiel – north Germany, which is an important constructor of submarines of NATO.