La Serbia ed il Kosovo hanno posto le proprie Forze Armate e di Polizia in massimo stato d’allarme.

La situazione è precipitata con i blocchi stradali organizzati dai Serbi presenti in Kosovo, blocchi di cui la forza NATO KFOR ivi presente ha intimato l’immediato sgombero.
Le barricate sono state erette a seguito dell’avvenuto arresto dell’ex poliziotto Dejan Pantic, che le autorità del Kosovo sospettano di aver organizzato un attacco ai funzionari della Commissione elettorale centrale nel nord del Paese.
Il Nord del Kosovo è abitato da una maggioranza serba e la sera di Natale si è registrato uno scontro a fuoco a Zubin Potok a seguito del tentativo della Polizia Kosovara di rimuovere una delle barricate erette dai Serbi in questa località.
Sullo scontro a fuoco indaga la KFOR che, a sua volta, ha messo in massimo stato d’allerta le proprie forze, rinforzando i reparti con uomini e materiali.
Sia la Serbia, sia il Kosovo al momento non sembrano intenzionati a continuare le difficili trattative in atto da anni tese a risolvere le principali problematiche dell’area, sulla quale peraltro ha forte influenza Tirana.
Belgrado ha detto a chiare lettere che interverrà a protezione dei Serbi presenti nel nord del Kosovo, accusando gli Albanesi di essersi armati e di aver aumentato lo stato di prontezza per le operazioni.
Nei pressi della frontiera tra Serbia e Kosovo sono stati filmati movimenti di convogli militari serbi con dotazioni di armi pesanti tra cui semoventi d’artiglieria NORA B-52 da 155/52 mm.
Le autorità di Pristina sono in costante contatto con la KFOR ed ha adottato provvedimenti speculari a quelli decisi dai Serbi al fine di proteggere la popolazione albanese da possibili atti ostili.
I rapporti tra Belgrado e Tirana non sono mai stati cordiali e, dalla fine del secolo scorso, con la guerra in Kosovo sono progressivamente peggiorati anche per il successivo ingresso dell’Albania a pieno regime nella NATO e l’avvicinamento all’entrata nella Unione Europea, alla quale ha richiesto di aderire anche il Kosovo pochi giorni fa.
Foto NATO KFOR