Tra riunione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, provvedimenti del Tesoro di Washington per bloccare le transazioni finanziarie in dollari delle principali banche russe, sanzioni economiche sempre più dure varate dall’Amministrazione Biden e dall’Unione Europea anche “ad personam” e piccoli spiragli di trattative e di ripresa dei colloqui, sono continuate le operazioni militari in Ucraina.
Rispetto ai primi due giorni, fonti dell’intelligence occidentale segnalano che i Russi stanno procedendo piuttosto lentamente verso Kiev cercando di aprire più direzioni di attacco.
Il Ministero della Difesa di Mosca rivendica di aver conquistato la città ucraina di Melitopol nella regione sud-orientale di Zaporizhzhya.
Mosca conferma di aver lanciato missili balistici e da crociera per colpire infrastrutture militari ucraine, mentre Kiev sostiene che sono stati colpiti anche obiettivi civili; in un paio di casi segnalati lanci di missili Kalibr dal Mare di Azov. Oggi Kiev e apparentemente palazzi di civile abitazione sono stati colpiti da numerosi missili e più volte è risuonata la sirena d’allarme con la contraerea entrata in azione.
Peraltro, pure ieri vi sono stati pesanti combattimenti che hanno interessato i vari fronti aperti; la “guerra dei numeri” registra perdite sempre più consistenti tra le due parti; l’intelligence statunitense ha confermato l’avvenuto abbattimento di due velivoli da trasporto Il-76 pieni di paracadutisti da parte delle forze ucraine; gli Ucraini rivendicano di aver abbattuto o distrutto al suolo (nel bombardamento dell’aeroporto militare di Rostov) 14 velivoli e 8 elicotteri, mentre a terra avrebbero messo fuori combattimento un centinaio di veicoli corazzati, tra carri armati e blindati. Non sono da meno i Russi che sostengono di aver abbattuto un aereo, un elicottero, di aver messo fuori combattimento sistemi da difesa antiaerea mobile, artiglieria e mezzi corazzati ucraini.
Da segnalare che foto satellitari attestano una forte concentrazione in Bielorussia a circa 20 miglia del confine con l’Ucraina di circa 150 elicotteri di cui una sessantina da combattimento e di un forte ammassamento di truppe.
Sul piano marittimo sono da segnalare casi di mercantili neutrali che lamentano di essere stati colpiti mentre erano in navigazione anche al di fuori dalla zona di navigazione interdetta.
L’Amministrazione Biden ha assegnato in via d’urgenza 600 milioni di dollari all’Ucraina di aiuti militari di cui 250 milioni di dollari in assistenza e altri 350 milioni di dollar per articoli e servizi per la difesa e per l’istruzione e l’addestramento militare.
Sul fronte diplomatico c’è da registrare la posizione di Cina che per bocca del Ministro degli Esteri ha emesso una nota con cui dichiara che l’integrità territoriale dell’Ucraina è sovrana ed invita Mosca e Kiev a mettersi al tavolo della trattiva per risolvere le controversie, invitando l’Ucraina ad abbandonare il progetto di aggregarsi alla NATO; alla seduta del Consiglio di Sicurezza sull’attacco all’Ucraina, ovviamente la risoluzione è stata bloccata dal veto russo, ma è importante segnale che la Cina ed anche l’India (nonché gli Emirati Arabi Uniti) si sono astenute mentre tutti gli altri Paesi con seggi permanenti e a rotazione hanno votato a favore della condanna della Russia.
Inoltre, le autorità finanziarie di Pechino hanno fatto sapere che si atterranno a quanto disposto dal Tesoro di Washington rispetto alle sanzioni e limitazioni imposte ai principali gruppi finanziari e bancari russi per le transazioni operate in dollari.