Sembra non finire mai il periodo “buio” del programma AGM-183A, il nuovo missile ipersonico statunitense su cui il Pentagono ha investito non poche risorse e speranze.
L’ultimo tentativo è avvenuto il 15 dicembre e come già accaduto il missile non ha nemmeno lasciato l’ala del B-52H alla quale era agganciato.
Secondo quanto affermato dal Generale di Brigata Heath Collins, Executive Officer for Weapons, la sequenza di lancio “è stata interrotta a causa di una anomalia sconosciuta. Il missile ritornerà presso la fabbrica e le analisi della telemetria e dei sistemi interni inizieranno il prima possibile. Il programma riprenderà i voli prova il prima possibile.”
Nel precedente lancio di luglio il missile si è separato dal B-52H ma il booster non si è acceso.
Durante il primo lancio invece, come nel terzo test, il missile non ha mai lasciato l’aereo.
Quando verrà svolto il prossimo tentativo non è dato sapere anche se un indizio di un imminente test può essere fornito dal WB-57F della NASA.
Il Canberra modificato viene impiegato per effettuare diverse tipologie di rilevamenti e durante i due precedenti tentativi di lancio era in volo nell’area di test.
Diversi “osservatori” con macchine fotografiche e stazioni ADS-B lo hanno rilevato circuitare sul mare dopo essere decollato dalla Naval Air Station di Point Mugu proprio il 15 dicembre.
Il traguardo di raggiungere l’operatività dell’AGM-183A a settembre 2022 sembra dunque molto ottimistico.