La Royal Australian Air Force sarebbe interessata ad acquistare 24 C-130J da trasporto e 6 KC-130J per il rifornimento in volo/trasporto, velivoli costruiti da Lockheed Martin.

La clamorosa indiscrezione sarebbe emersa in occasione del recente Dubai Air Show. Infatti, il Governo Australiano avrebbe richiesto a Lockheed Martin informazioni relative questa possibile commessa.
Attualmente, la RAAF ha in servizio come velivoli da trasporto tattico 12 C-130J-30 tutti entrati in servizio a partire dal 1997, oltre 10 C-27J Spartan costruiti da Leonardo ed in linea a partire dal 2015.
Peraltro, si tratterebbe della sostituzione degli esemplari più logori (i Super Hercules hanno operato in lungo e largo in Afghanistan ed in Medio Oriente, supportando i ben più capaci C-17 Globemaster III presenti in otto esemplari nelle fila della RAAF).
Tale potenziamento deve essere correlato alle sempre più sentite necessità di spostare uomini e mezzi leggeri in tempi rapidi dall’Australia all’area del Indo-Pacifico, per far fronte alle attività militari cinesi.
Interessante anche la parte del programma relativa i KC-130J perché la RAAF ha recentemente dismesso i Boeing (McDonnell) F/A-18 Hornet che avevano la sonda per il rifornimento in volo.
I nuovi caccia bombardieri Lockheed Martin F-35A non hanno la sonda per il rifornimento in volo ma il ricevitore posto dietro l’abitacolo.
Gli unici aerei da combattimento che ricevono carburante con sonda e basket flessibile sono i 36 Boeing F/A-18E/F Super Hornet e EA-18G Growler per guerra elettronica e soppressione delle difese radar.
E’ probabile che tale iniziativa sia legata anche alla volontà di Canberra di dotarsi di una componente elicotteri (o convertiplani) che possano operare a lungo raggio a supporto delle Forze Speciali e, tra i requisiti previsti, sia richiesta appunto la capacità di rifornimento in volo per attività a lungo raggio.
Parallelamente, questa componente di KC-130J australiani potrebbe interagire con la componente elicotteri e convertiplani nonché con gli F-35B dell’USMC, impiegati sempre più diffusamente in rischieramenti operativi a bordo di navi e da basi estere dei Paesi Alleati.