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Tulip, un “fiore” esplosivo

Durante la Seconda Guerra Mondiale i soldati canadesi del 12° Manitoba Dragoons, parte del 18° reggimento blindato, cercarono di aumentare la capacità di fuoco delle autoblindo Staghound in dotazione che erano armate di un cannoncino da 37 mm.

L’esigenza era nata dalla necessità di poter avere potenza di fuoco per controbattere i reparti nemici durante le attività di ricognizione svolte dai Dragoni.

Per fare fronte a questa esigenza, nel novembre 1944, furono montate, sui lati della torretta di una Staghound dello Squadrone Comando, quattro rotaie, due per lato, atte al lancio di razzi da 60 libbre RP-3; tali razzi erano quelli standard utilizzati dai cacciabombardieri della RAF quali gli Hawker Typhoon, Hurricane, Republican Thunderbolt, Mosquito ecc.

Il puntamento dei razzi avveniva, in direzione, tramite il movimento della torretta mentre per l’alzo seguivano il movimento del cannone da 37 mm; la Staghound venne usata solo per test di tiro che si rivelarono non all’altezza delle necessità (i razzi non esplodevano se lanciati a corto raggio).

Seguendo questa sperimentazione, successivamente, furono installate due rotaie ai lati della torretta (due per lato) di uno Sherman del 2° Squadrone, 1° Battaglione Corazzato, Coldstream Guards della 5^ Brigata Corazzata delle Guardie; i razzi e le rotaie furono fornite da uno squadrone equipaggiato di Typhoon.

A seguito dei test positivi, si decise di montare i lanciarazzi sui carri del 2° Squadrone del Battaglione; l’esigenza operativa consisteva nell’avere un’arma potente, che non necessitasse accuratezza di tiro, per fare fronte alle improvvise imboscate o da impiegare nel combattimento nei centri abitati saturando le aree obiettivo obbligando così il nemico alla ritirata o alla resa.

I razzi erano lunghi 140 cm ed erano spinti da un motore a razzo che utilizzava 5 kg di cordite ed erano lanciati tramite sistema di accensione elettrico; esistevano 2 tipi di testate: HE/SAP (alto esplosivo semiperforante) AP (perforante) e furono soprannominati “Tulip” grazie alla loro forma.

Il primo impiego operativo dei carri “Tulip” si ebbe per la conquista del ponte sul canale Twente in Olanda; i carri (Sherman e Sherman Firefly) del 2° Squadrone, 1° Battaglione Corazzato della 5^ Brigata Corazzata delle Guardie cercarono di conquistare il ponte con un’azione di sorpresa.

Il carro del Tenente Boscawen, comandante del plotone che guidava la colonna inglese, lanciò i propri 4 razzi (non si sa con che quali effetti) contro un cannone da 88 mm interrato che a sua volta colpì lo Sherman incendiandolo e causando la morte di tre uomini dell’equipaggio (il tenente e il servente sopravvissero nonostante le ustioni).

La seconda occasione si ebbe quando due plotoni di carri Sherman spararono 4 razzi contro fanteria tedesca trincerata in un bosco; circa 40 tedeschi estremamente turbati dall’impatto di queste armi si arresero; in seguito un ufficiale tedesco sostenne che tali armi fossero contro la convenzione di Ginevra.

L’impiego dei “Tulip” fu regolarizzato con alcuni rapporti che ritenevano che uno dei due razzi dovesse essere utilizzato contro bersagli a 400 metri mentre il secondo contro bersagli a 800 metri; per ottenere queste gittate le razziere dovevano avere alzi differenti ed in particolare 150mm sull’orizzonte, per la gittata a 400 metri, e 160 mm per la gittata a 800.

I razzi ebbero un fortissimo effetto sul morale delle truppe tedesche e si rivelarono ottimi per impegnare bunker, edifici, barricate e postazioni interrate ma non furono mai impiegati contro veicoli corazzati a causa della scarsa precisione; non furono mai considerati come armamento principale per i carri ma solo come arma secondaria da usare in particolari situazioni operative.

Infine è stato confermato che i risultati furono limitati perché molti dei carri del 2° Squadrone, 1° Battaglione Corazzato, Coldstream Guards, 5^ Brigata Corazzata Guardie, Divisione Corazzata Guardie (unica unità ad impiegare i “Tulip”) furono persi in combattimento o a causa di guasti.

Infine, fu sperimentato, senza seguito, il montaggio di quattro razzi su un carro “Cromwell”.

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