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UAV Harfang ex francesi al Marocco

La settimana passata la Reale Aeronautica Marocchina ha preso in consegna tre UAV Harfang. Gli Harfang sono droni costruiti a suo tempo da EADS, consociata alla israeliana IAI, per la Francia in quattro esemplari con due stazioni di controllo a terra. Il costo dell’operazione di acquisto da parte marocchina sarebbe pari a 48 milioni di euro.

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Gli Harfang altro non sono che la versione francese dell’UAV Heron allestito da IAI in Israele. Il primo volo dell’Harfang risale al 2006 mentre l’entrata in servizio al 2008. Ha avuto un inizio piuttosto travagliato il programma, nato per esigenze “temporanee” i cui costi sono schizzati drammaticamente dai 100 milioni previsti a 440 milioni per l’implementazione del sistema SIDM o Système Intérimaire de Drone MALE. La rapida obsolescenza dei sensori impiegati unita ai costi di gestione e manutenzione hanno determinato il ritiro degli Harfang “solo” dopo dieci anni di attività.

L’Armée de l’Air, presi in carico i Reaper statunitensi nel frattempo ordinati in dodici esemplari, ha radiato gli Harfang nel 2018 con oltre 15.000 di ore volate senza incidenti di rilievo.

Gli Harfang hanno un’autonomia di volo fino a 24 ore e possono essere equipaggiati con uplink satellitari, sistemi di telecamere ad alta definizione e altri dispositivi di sorveglianza..

La Francia ha impiegato gli Harfang in Afghanistan, in Libia e, successivamente, nel Sahel. Come detto, Parigi ha ordinato gli MQ-9B Reapaer ed ha iniziato, in tempi recenti, le operazioni in Mali con questi UAV. L’Armée de l’Air li impiega sia per missioni di ricognizione sia per missioni di attacco al suolo con i missili AGM-114 Hellfire con cui possono essere armati.

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