A distanza di 13 anni dal suo ingresso in servizio il Sentinel R1 ha compiuto la sua ultima missione nella Regione del Baltico preparando la definitiva uscita di scena dell’intera flotta prevista per la fine di marzo.
I Sentinel R1 hanno effettuato 4.870 missioni e 32.000 ore di volo a supporto delle Forze Armate di Sua Maestà eppure i cinque aerei non avranno un sostituto.
Nel corso dell’ultima missione il Sentinel R1 “ZJ694” è decollato dalla base aerea di Waddington per effettuare qualche “giro” di ricognizione attorno all’enclave russa di Kaliningrad prima di tornare all’aeroporto di partenza dove è stato accolto con il tradizionale saluto.
Sentinel R1
Il Sentinel R1 è un Bombardier Global Express modificato alla statunitense Raytheon per rispondere ai requisiti dell’ASTOR (Airborne Stand-Off Radar).
Il programma ASTOR affonda le sue radici nel CASTOR (Corps Airborne Stand-off Radar) che portò alla modifica nel 1984 in un Britten-Norman Islander.
La Guerra del Golfo nel 1991 confermò l’esigenza ma la firma del contratto per lo sviluppo arrivò solamente nel 1999.
Il primo prototipo decollò per la prima volta nell’agosto del 2001 seguito nel maggio del 2004 del primo esemplare “di serie”.
Nella parte inferiore della fusoliera è presente un radar Raytheon ad apertura sintetica con Moving Target Indicator (MTI) derivato dall’ASARS-2 impiegato su alcune versioni del Lockheed U-2.
Il profilo di missione tipico prevedeva una salita a 40.000 piedi (12 chilometri) per controllare una vasta aerea grazie all’ottimizzazione del radar sulla grandi distanze.
La prima missione operativa venne effettuata sopra l’Afghanistan il 15 novembre 2008.
Anche se entrato in servizio da poco già nel 2010 erano previsti diversi interventi per la riduzione dell’obsolescenza che però sono mai stati finanziati.
La motivazione di questa decisione, secondo lo Strategic Defence and Security Review del Governo inglese, è che il ritiro delle truppe dall’Afghanistan avrebbe reso i Sentinel R1 “non più necessari”.
Eppure solamente un anno più tardi, nel 2011, il supporto dei Sentinel è stato definito come “fondamentale” durante l’intervento NATO in Libia da parte del Capo di Stato Maggiore della RAF.
Nel 2015 due velivoli sono stati dispiegati a supporto dell’operazione Shader contro lo Stato Islamico ma durante lo stesso anno è stato deciso il ritiro dell’intera flotta.
Il sostituto?
L’eredità dei Sentinel non verrà raccolta da nessun velivolo anche se molto furbescamente gli inglesi indicano l’arrivo dei pattugliatori P-8 Poseidon e del drone Protector (MQ-9B) come possibili sostituti.
In verità la versione dei P-8 acquistata dalla RAF non ha l’AN/APS-154 Advanced Airborne Sensor (AAS) in corso di sviluppo e integrazione da parte dell’U.S. Navy ed il Protector non potrà comunque avere un sensore così avanzato e performante.
Con il ritiro dal servizio degli E-3D Sentry, previsto per dicembre 2022, la situazione troverà una apparente soluzione con l’arrivo dei cinque Boeing 737 Wedgetail nel 2023.
La struttura dei Global Express ha inoltre subito estese modifiche per l’installazione del radar e degli apparati e conseguentemente gli ormai ex-Sentinel non possono essere vendute così come sono. La Defence Equipment Sales Authority (DESA) inglese dovrà dunque smontare i velivoli e vendere i pezzi come parti di ricambio.
Nel corso dei 14 anni di vita operativa i Sentinel hanno partecipato alle seguenti operazioni:
- Operazione Herrick – Afghanistan
- Operazione Telic – Iraq
- Operazione Shader – Iraq e Siria
- Operazione Turus – Africa
- Operazione Ellamy – Libia
- Operazione Newcombe – Africa
- Operazione Pitchpole – Regno Unito
- Operazione Kipion – Medio Oriente
L’ultimo atterraggio