Lo scorso 18 novembre, il Ministro della Difesa Guerini, dinanzi alle Commissioni Difesa di Camera e Senato riunite, ha presentato il Documento Programmatico Pluriennale 2020-2022 (già ampiamente analizzato e a cui rimandiamo ai relativi articoli per maggiori approfondimenti).
Molto interessante è la dichiarata volontà del Ministro Guerini di varare uno strumento pluriennale di finanziamento di largo respiro temporale, con adeguati fondi (peraltro di entità non specificati) che servirà alla Difesa per gestire tutta una serie di programmi, alcuni di valore strategico.
Tale strumento, previsto per il periodo 2021-2035, permetterebbe a Roma di riaffermare la sua credibilità come partner NATO e dell’Unione europea nonché nelle relazioni bilaterali.
Come obiettivo minimo, il Ministro della Difesa punta ad ottenere un aumento del bilancio della Difesa di un miliardo e mezzo per i prossimi tre anni (una media del 1,58% del PIL).
Questo aumento servirà a coprire le spese di ammodernamento delle Forze Armate chiamate a varare tutta una serie di programmi pluriennali di notevole importanza anche per il comparto industriale nazionale.
Proprio questi programmi, a detta del Ministro Guerini, potranno e dovranno essere oggetto di cooperazione con Paesi alleati NATO, dell’Unione Europea o esterni alle due organizzazioni.
A tal fine, il Ministro Guerini prevede di dare maggiore concretezza agli accordi Gov to Gov, quindi, maggiore appoggio governativo al nostro comparto industriale militare, per facilitare la cooperazione e collaborazione a livello internazionale.
Proprio sotto quest’aspetto, il Ministro ha portato l’esempio del recentissimo accordo governativo siglato tra Roma e Vienna per l’acquisto da parte austriaca di nuovi elicotteri Leonardo AW169M e l’accordo di cooperazione nel settore addestrativo/supporto tecnico tra l’Esercito Austriaco e quello Italiano per la gestione di questi mezzi.
Nel programma di finanziamento pluriennale dovrebbero rientrare circa quaranta programmi, indicati nella sezione “ULTERIORI ESIGENZE PRIORITARIE DA FINANZIARE” contenuta nel DPP 2020-2022, del valore superiore ai 41 miliardi di euro.
Per il finanziamento si guarda all’Unione Europea, al EDF (il fondo per la cooperazione della Difesa Europea) che per il periodo 2021-2027 prevede risorse per circa 7 miliardi di euro (a fronte dei 13 miliardi proposti inizialmente dalla Commissione) nonché al Recovery Fund che assegnerà risorse importanti per il sostegno dei Paesi dell’Unione Europea entrati in crisi a causa della pandemia di covid19.
Ovviamente, Roma ha tutto l’interesse ad ampliare la partecipazione europea (e non solo) ai suoi programmi nell’ambito EDA e dell’iniziativa PESCO, dove ad esempio l’Italia guida il programma EPC teso alla costruzione di nuove corvette/pattugliatori d’altura multiruolo, iniziativa bilaterale italo-francese che si è allargata alla Spagna ed alla Grecia, con il Portogallo attualmente in veste di Paese osservatore.
Rientrano tra i programmi su cui Roma punta per ottenere la collaborazione internazionale, rientra quello volto a dar vita ad un nuovo carro armato teso alla sostituzione degli Ariete in campo nazionale per il quale sono in atto colloqui con Polonia, Spagna ed Austria, o l’AW249, il nuovo elicottero da scorta e combattimento, per il quale si parla di cooperazione con la Polonia.
Al di fuori dei programmi gestibili in ambito UE, il Ministro Guerini considera il programma Tempest, volto a dar vita ad un sistema aereo da combattimento integrato di nuova generazione, un’opportunità strategica per la Difesa e per l’industria italiana. A questo programma a guida britannica, oltre l’Italia, si è unita la Svezia e si parla di un interesse giapponese.
Infine, recentissima è la notizia dell’accordo siglato dai Ministri della Difesa della Francia, Germania, Gran Bretagna, Grecia ed Italia per il progetto Next Generation Rotorcraft teso a sviluppare un elicottero da trasporto medio di nuova generazione.