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Un caso di spionaggio in Corea del Sud

A Seul un funzionario civile dell’intelligence militare (Korea Defense Intelligence Command) è stato condannato dal Tribubale a 20 anni di prigione per aver passato informazioni su agenti militari sotto copertura sudcoreani che operavano all’Estero, in cambio di tangenti.

L’accusa ha provato che il funzionario infedele avrebbe passato informazioni personali classificate relative una trentina di agenti militari che operavano fuori dalla Corea del Sud sotto copertura, “bruciandoli”.

Per questi “servigi” sarebbe stato ricompensato dalla Potenza straniera con circa 400 milioni di won pari a poco meno di 280.000 dollari.

Relativamente la Potenza straniera, data la situazione si potrebbe essere portati a pensare alla vicina e bellicosa Corea del Nord; invece, secondo il Tribunale le operazioni sarebbero state condotte da un agente cinese.

Secondo quanto ricostruito dall’accusa, l’attività spionistica è andata avanti dal 2017, allorquando il doppiogiochista fu avvicinato dai servizi segreti di Pechino in un aeroporto cinese, fino al agosto dello scorso anno, conclusasi con l’arresto per alto tradimento.

Oltre i venti anni di carcere, il Tribunale ha inflitto al funzionario infedele una multa di 1,2 miliardi di won (oltre 830.000 dollari) e la confisca di parte delle tangenti che sono state rintracciate (circa 162 milioni di won pari a poco più di 110.000 dollari).



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