La Corea del Sud prevede di iniziare a costruire la sua prima portaerei leggera il prossimo anno ed intende acquisire aerei da combattimento in grado di operare su di essa, ha annunciato il Ministero della Difesa di Seul.
Infatti, nel piano nazionale per il 2021-2025 reso pubblico questa settimana, il governo per la prima volta si è impegnato esplicitamente a costruire la nave portaeromobili da un miliardo di dollari (stima).
Il comunicato del Ministero della Difesa di Seul indica che si tratterà di una portaeromobili da 30.000 tonnellate in grado di trasportare forze militari, attrezzature e materiali ed operare jet da combattimento in grado di decollare ed atterrare verticalmente.
Tale nave, vera e propria “capital ship”, consentirà di eliminare più efficacemente le minacce ed inviare forze e materiali in una regione contesa nel area del Mar Cinese Meridionale e nel Mar del Giappone dove le tensioni sono elevate a causa delle questioni di sovranità su isole, isolotti ed atolli che vedono tra i principali protagonisti Cina, Filippine, Indonesia, Vietnam, Taiwan, Corea del Sud e Giappone.
Si prevede che la Corea del Sud acquisterà jet da combattimento F-35B di fabbricazione statunitense , che hanno capacità di decollo corto e atterraggio verticale, compatibili con portaerei di dimensioni limitate. Attualmente , gli F-35B sono gli unici cacciabombardieri a decollo corto ed atterraggio verticale in produzione a livello mondiale.
Pertanto, la Corea del Sud si unirà al Giappone e agli Stati Uniti nel dispiegamento dei cacciabombardieri Lockheed Martin F-35B su portaerei leggere e portaeromobili d’assalto anfibio nell’area del Pacifico occidentale, oltre le missioni di proiezione britanniche in quelle acque con le portaerei Queen Elizabeth e Prince of Wales.
Nel dicembre 2018, il Giappone ha annunciato di voler trasformare i suoi cacciatorpediniere portaelicotteri classe Izumo, in portaerei leggere in grado di trasportare gli F-35B. Le operazioni di trasformazione delle Izumo sono iniziate quest’anno sia pure in ritardo a causa della pandemia di covid-19 che ha rivoluzionati i tempi delle relative attività.