Giacomo CavannaPer il 2025 il Ministero della Difesa giapponese ha richiesto un finanziamento di poco meno di 300 milioni di dollari per proseguire lo sviluppo di un sistema di guerra elettronica aerea basato sull’aereo P-1.
Questo velivolo, che nella versione da pattugliamento, contrasto antinave e guerra antisommergibile, è entrato in servizio nel 2013, diventerà parte della flotta della Marina giapponese e svolgerà un ruolo importante nel raccogliere informazioni e proteggere le risorse amiche da attacchi elettronici. Inoltre, il Ministero della Difesa di Tokyo vuole che il nuovo velivolo EW sia in grado di condurre anche attacchi elettronici.
La versione da guerra elettronica del P-1 sostituirà i cinque EP-3C Orion, che sono attualmente utilizzati per missioni di intelligence elettronica (ELINT/SIGINT/COMINT).
Secondo le informazioni disponibili, lo sviluppo e le prove del nuovo velivolo dovrebbero essere completati entro il 2033, con immissione in produzione degli esemplari di serie prevista per quel periodo.
La Marina Giapponese ha in corso l’acquisto di almeno sessanta esemplari di P-1 prodotti da Kawasaki che prendono gradualmente il posto dei P-3C Orion.
Il P-1 è lungo 38 metri (2,5 metri in più del P-3), ha una apertura alare di 35,4 metri (5 metri in più del P-3), una superficie alare di 170 metri quadrati (49 metri quadrati in più del P-3). Inoltre rispetto al P-3 ha una fusoliera più larga ed un peso al decollo superiore di quasi venti tonnellate.
Il velivolo non è solo un aereo specializzato nella lotta ASW ma il suo “corredo” di sensori gli permette di essere una validissima piattaforma C4ISR, per la ricerca e soccorso e per l’attacco di superficie.
Foto credit @Ministero della Difesa Giapponese
