E’ stato presentato in Parlamento il programma riguardante l’acquisizione di un’Unità navale per Bonifiche Subacquee (UBoS) e del relativo supporto tecnico-logistico comprensivo di scorte, dotazioni e supporto in servizio per il periodo di dieci anni successivo alla consegna dell’unità, corredato delle schede tecnica ed illustrativa.
L’obiettivo del programma è il rinnovamento delle Unità del Gruppo Navale Speciale (GNS) del Comando Raggruppamento Subacquei ed Incursori (COMSUBIN) della Marina Militare.
Si prevede, quindi, l’acquisizione di una nuova Unità navale – a spiccata connotazione multi-purpose by design – per effettuare un’ampia gamma di operazioni subacquee complesse in un vasto spettro di scenari operativi d’impiego, tra i quali quelli a carattere duale per il concorso della Difesa in occasione di eventi straordinari e calamità naturali.
La piattaforma si caratterizza per la particolare flessibilità dei sistemi e delle apparecchiature imbarcabili, trasportabili ed utilizzabili da bordo, che consentono al Raggruppamento Subacquei ed Incursori di disporre, senza soluzione di continuità, delle capacità operative al momento assicurate da Nave Pedretti e Nave Marino, ormai vicine al termine della loro vita operativa.
La nuova UBoS risulterà particolarmente utile non solo nella bonifica su larga scala di sedimi dell’Amministrazione Difesa (poligoni a mare), ma anche nell’ambito delle periodiche richieste, da parte di altri Dicasteri (Ministero dello Sviluppo Economico – MISE), di ispezione delle strutture subacquee delle piattaforme marine di interesse nazionale.
La piattaforma navale in via di acquisizione potrà concorrere anche con le altre realtà istituzionali in caso di pubbliche calamità e di eventi di straordinaria necessità e urgenza, nonché fornire un contributo nei campi della pubblica utilità, della tutela ambientale e della ricerca scientifica.
Nel dettaglio, gli scenari d’impiego sono così elencati:
– monitoraggio, ricerca, ispezione del fondale marino e delle strutture subacquee (opere fondate in
acqua/gasdotti/elettrodotti/linee di comunicazione);
– raccolta e rilevazione dei dati ambientali;
– recuperi dal fondo e dalla superficie marina;
– supporto alle attività di immersione con operatori (manned) o con sistemi remoti (unmanned) anche in contesti di acque inquinate;
– formazione ed addestramento di operatori subacquei;
– studio, sviluppo e sperimentazione di materiali ed apparecchiature subacquee.
Con riferimento ai requisiti tecnici, il nuovo sistema presenterà le seguenti caratteristiche:
– capacità di manovra in spazi ristretti e di mantenimento dinamico della posizione fino a
Stato del Mare 4;
– ampio ponte di coperta poppiero adibito anche al trasporto di container da 10, 20 e 40 piedi standard ISO contenenti gli assetti operativi rischierabili per il supporto alle attività subacquee con operatori o con sistemi remoti;
– recupero di oggetti dal fondale marino mediante mezzi di sollevamento organici;
– capacità di scoperta sonar, mediante apparati organici all’Unità e rischierabili.
Grazie alla capacità di mantenimento della posizione geostazionaria, ai mezzi di sollevamento organici ed all’ampio spazio di lavoro poppiero, la nuova piattaforma sarà in grado di supportare sia le attività d’immersione tese alla bonifica degli ordigni esplosivi rinvenuti in contesti marittimi, sia le operazioni subacquee complesse, per mezzo di “assetti rischierabili” imbarcabili, quali:
– camere di decompressione containerizzate, per l’assistenza alle attività d’immersione o per il supporto iperbarico in genere;
– scafandri rigidi articolati Atmospheric Diving System (ADS), capaci di operare fino alla profondità di 300 m;
– sistemi di ricerca subacquea quali gli Autonomous Underwater Vehicles (AUV), atti ad operare a profondità di 3.000 m, ed i sensori rimorchiabili come i Side Scan Sonar (SSS) per ricerche acustiche fino alla profondità di 750 m;
– veicoli filoguidati Remotely Operated Vehicle (ROV), per effettuare ricerche, ispezioni e recuperi subacquei fino a profondità d’intervento di 3.000 m.
L’Unità sarà dotata di apparati/sistemi ad elevata affidabilità corredati da adeguati piani manutentivi, tali da garantire la prontezza richiesta con elevati livelli di disponibilità operativa.
Con riferimento, poi, alla logistica di sostegno, questa sarà basata su studi di ingegneria logistica (ILS).Dovrà, in particolare, formare oggetto del contratto anche la previsione di un supporto globale per i primi dieci anni di vita dell’Unità navale.
La piattaforma ed i relativi sistemi di mantenimento della posizione e di sollevamento dal fondo del mare saranno realizzati per avere massima comunanza con analoghe Unità offshore utilizzate per il supporto alle operazioni subacquee professionali, così da rispondere in massima parte ai criteri di standardizzazione UE/NATO/Internazionali. Inoltre, sarà garantita la massima interoperabilità con gli assetti rischierabili del Comando Raggruppamento Subacquei ed Incursori.
I settori industriali principalmente interessati dal programma in esame sono quelli della cantieristica non solo militare, essendo indirizzato allo sviluppo di tecnologie con potenziali ricadute anche nel settore civile. Alle attività produttive si aggiungerà l’indotto delle attività manutentive future a cura dell’Arsenale militare della Spezia (sede di assegnazione dell’Unità).
L’indotto delle PMI coinvolgerà varie aree geografiche del Paese, come Liguria e Lazio, Puglia, Sicilia, Piemonte, Lombardia, Campania, Veneto ed Emilia Romagna.
Il programma è concepito secondo un piano di sviluppo pluriennale di previsto avvio nel 2021, ormai 2022, e durata complessiva di 13 anni (2021-2033).
Il costo complessivo del programma è di 35,38 milioni di Euro per l’acquisizione dell’Unità navale
(UBOS), inclusiva del relativo sostegno tecnico-logistico decennale, ed è finanziato a
valere sugli stanziamenti derivanti dalla ripartizione del fondo investimenti di cui all’art. 1 co.
1072 della L. 205/2017 (legge di bilancio 2018), capitolo 7120-30, allocati sul bilancio del
Ministero della Difesa.