Lo scorso quattro novembre la Corte d’Appello di Vienna (Corte Suprema Austriaca) ha confermato la sentenza emessa dal Tribunale di prima istanza nel mese di aprile di quest’anno.
Il supremo organo di giustizia austriaca ha confermato, quindi, l’innocenza di Airbus ed Eurofighter per la mancata prova delle accuse mosse a loro carico dall’Austria nell’ambito dell’inchiesta aperta a loro carico per corruzione e frode.
La controversia nasce, allorquando, il Governo federale decide di promuovere accuse ad Airbus ed al consorzio Eurofighter ree, a sua detta, di aver fatto pagare all’Austria un costo superiore del dieci percento a titolo di commissioni riconosciute agli intermediari, dissimulando il reato di corruzione e di aver sottaciuto le reali caratteristiche dei velivoli compresi i costi di manutenzione.
Ma, evidentemente, il tribunale di prima istanza, all’esito del procedimento giudiziario, non ha trovato riscontri e prove che potessero suffragare l’inchiesta governativa ed ha confermato la totale innocenza di Airbus ed Eurofighter nella trattativa, scagionandole dalle accuse.
Pertanto, alla luce della decisione della Corte Suprema, il Governo Austriaco ha deciso di concludere le indagini, sin qui svolte, sulla presunta frode e corruzione da parte di Airbus Group SE ed Eurofighter Jagdflugzeug GmbH nella procedura di vendita dei quindici Eurofighter avvenuta nel 2003. E’ probabile che ora si apra un nuovo contenzioso, questa volta mosso da Airbus ed Eurofighter nei confronti dell’Austria per il risarcimento dei danni subiti in questa vicenda.
Vendita degli Eurofighter a Jakarta?
Peraltro, da alcuni mesi Vienna è in trattativa con Jakarta per la vendita all’Indonesia del intero lotto di Eurofighter, in servizio con la Luftstreitkräfte dal 2007, mossa ferocemente contestata dall’opposizione parlamentare e sulla quale grava il possibile diniego di autorizzazione di alcuni Paesi del consorzio produttore.
Per il Governo Austriaco, infatti, i costi di manutenzione e di supporto del velivolo sono troppo elevati e non giustificati rispetto alle esigenze difensive austriache, tanto da indurre il Ministero della Difesa di Vienna ad esplorare alternative meno costose ma anche meno performanti rispetto l’Eurofighter Typhoon oggi in uso.