In Germania, a Manching, Airbus Defence unitamente ai rappresentanti di OCCAR-EA, l’organizzazione congiunta per la cooperazione nel settore degli armamenti, ha provveduto ad inaugurare il nuovo centro “Eurodrone Lab”.

Presso tale struttura saranno provati a fondo tutti i sistemi di volo e di terra dell’Eurodrone, prima che siano installati e dispiegati sul velivolo e nelle stazioni di controllo a terra (GCS).
Si prevede che tutte le componenti hardware e software saranno provate singolarmente sui computer, successivamente tra loro saranno collegate e, infine, saranno provate insieme in un test di integrazione di sistema complessivo.
Una volta completato con successo tale test di integrazione, sarà autorizzato il primo volo del Eurodrone, previsto entro il 2028.
Eurodrone sarà il primo sistema aereo a pilotaggio remoto (RPAS) europeo di grandi dimensioni, media quota e lunga autonomia (classe MALE), certificato per volare nello spazio aereo europeo altamente frequentato.
Grazie a questo sistema, Germania, Francia, Italia e Spagna non avranno più necessità di affidarsi a droni militari prodotti al di fuori dell’Europa.
Missioni e caratteristiche del Eurodrone
Gli Eurodrone saranno in grado di coprire in modo autonomo un’ampia gamma di missioni, ad esempio la sorveglianza di vaste aree, la ricognizione, l’acquisizione di obiettivi (ISTAR), l’intelligence dei segnali (SIGINT), l’allerta precoce (AEW), la protezione di infrastrutture critiche, l’attacco di precisione e la guerra antisommergibile ed antinave (ASW/ASV).
L’Eurodrone sarà un velivolo a pilotaggio remoto con un peso massimo al decollo di circa 11 tonnellate, lunghezza di 16 metri e un’apertura alare di 26 metri, con capacità di carico di 2,3 tonnellate, autonomia di oltre 40 ore, tangenza massima operativa di 45.000 (oltre 13.000 metri) piedi e velocità massima di 265 nodi (490 km/h).
Il velivolo sarà dotato di una coppia di motori Catalyst di Avio Aero che sarà completamente ITAR free (non necessiterà di alcuna autorizzazione statunitense per la vendita a Paesi terzi) e prodotto in Europa per il quale prevista la completa certificazione civile che sarà rilasciata dall’EASA.
Il programma europeo e gli osservatori asiatici
In totale, il consorzio formato da Airbus Defence in qualità di prime contractor con i Major Sub-Contractor (MSC), Airbus Defence and Space Spain, Dassault Aviation e Leonardo, produrrà 20 sistemi nella sua linea di assemblaggio finale di Manching, per un totale di 60 droni e 40 stazioni di terra (GCS); il contratto firmato da OCCAR-EA prevede anche la fornitura di 5 anni di supporto iniziale in servizio.
L’entrata in servizio del Eurodrone è prevista per la fine di questo decennio. Successivamente, Germania, Francia, Italia e Spagna riceveranno ciascuna il loro primo sistema, composto da tre velivoli e due stazioni di terra.
La Germania ha ordinato sette sistemi, cinque l’Italia e quattro ciascuno Francia e Spagna; al programma Eurodrone partecipano in qualità di osservatori Giappone ed India.
Fonte e foto credit @Airbus Defence