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La “guerra” mediatica dei MiG-29 polacchi

Ieri il Governo Polacco, relativamente la questione MiG-29 in dotazione alla Aeronautica, ha rilasciato il seguente comunicato: “ Le autorità della Repubblica di Polonia, dopo le consultazioni tra il Presidente e il Governo, sono pronte a schierare – immediatamente e gratuitamente – tutti i loro jet MIG-29 alla base aerea di Ramstein e metterli a disposizione del Governo della Stati Uniti d’America. 

Allo stesso tempo, la Polonia chiede agli Stati Uniti di fornirci velivoli usati con capacità operative corrispondenti. La Polonia è pronta a stabilire immediatamente le condizioni di acquisto degli aerei. 

Il governo polacco chiede anche ad altri alleati della NATO – proprietari di jet MIG-29 – di agire nella stessa maniera.“.

C’è da dire che i vertici dell’Unione Europea nei primissimi giorni dello scoppio della guerra tra Mosca e Kiev si erano spesi ed esposti per rendere possibile una fornitura di “fighter jets” all’Ucraina ma la faccenda sembrava essere stata accantonata per i problemi che questa avrebbe potuto comportare.

Questa uscita “ufficiale” è stata determinata dal “suggerimento” o meglio dal “incoraggiamento” dato dal Segretario di Stato Blinken che nei giorni scorsi ha effettuato un “giro di consultazioni” e visite diplomatiche nei Paesi del Est Europa.

In un primo tempo Varsavia non sembrava particolarmente allettata dalla prospettiva di disfarsi di caccia che nel corso degli anni hanno subito ammodernamenti e modifiche che lo hanno reso particolarmente diverso rispetto ail modello in origine ricevuto ai tempi dell’Unione Sovietica.

Inoltre, c’era la questione piuttosto gravosa della consegna di questi velivoli; una consegna diretta all’Ucraina avrebbe creato più di un serio problema con Mosca che sta minacciando i Paesi che forniscono armamenti a Kiev.

A leggere il comunicato Varsavia otterrebbe due vantaggi immediati: cedere i MiG-29 agli Stati Uniti che poi dovrebbero gestire loro la consegna agli Ucraini e la contemporanea sostituzione dei velivoli di manifattura sovietica con caccia di seconda mano immediatamente operativi; in pratica una coppia di Squadrons di caccia bombardieri F-16 di cui l’USAF ha enorme disponibilità sia come velivoli in dotazione sia come velivoli restituiti da Paesi che hanno in via di acquisizione gli F-35A (quest’ultimo selezionato anche da Varsavia).

Tutto a posto dunque? Non proprio perché bisogna segnalare questa dichiarazione del Vice Segretario di Stato degli Stati Uniti Nuland la quale ha affermato che la decisione della Polonia di mettere i suoi caccia Mig-29 a disposizione degli Stati Uniti non è stata “pre-consultata” con Washington.

A rincarare la dose ci ha pensato poco dopo il Dipartimento alla Difesa (DOD) di Washington respingendo l’annuncio a sorpresa della Polonia che avrebbe dato agli Stati Uniti i suoi caccia MiG-29 per l’uso da parte dell’Ucraina. Un trasferimento dei MiG in Ucraina, per il DOD sarebbe irto di complicazioni e potrebbe infiammare ulteriormente le tensioni con la Russia.

Sembrerebbe una sorta di vero e proprio corto-circuito in corso tra Varsavia e Washington; da una parte Varsavia pronta al “baratto”, dall’altra Washington che nega di aver dato il via libera a questo scambio.

Probabilmente, a Washington non è piaciuto più di tanto l’invito agli altri Paesi Alleati di disfarsi dei MiG-29 ancora presenti nei loro arsenali perché probabilmente gli Stati Uniti non hanno interesse in questo momento ad una mossa del genere; infatti, possono coprire senza alcuna problema la cessione di due Squadroni di Falcon usati alla Polonia e quelle a favore dei Paesi Alleati; probabilmente, Washington vuole mantenere aperti ancora i ponti per una mediazione tra Kiev e Mosca gestita da Israele e da altri canali, per una via d’uscita dalla crisi.

Vedremo come e se evolverà questa situazione a dir poco curiosa nelle prossime ore o nei prossimi giorni.

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