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Presentato il programma A2CS del Esercito Italiano

In occasione della recente International Armoured Vehicles Conference “IAVC 2025”, l’Esercito Italiano ha presentato il programma A2CS, già AICS, relativo l’acquisto di una completa famiglia di veicoli corazzati cingolati.

Il rappresentante italiano ha dichiarato che l’obiettivo del Esercito Italiana è l’attivazione di una nuova Brigata Meccanizzata entro il 2030, oltre ri-equipaggiare la Brigata Corazzata Ariete e la Brigata Bersaglieri Garibaldi, oggi le uniche unità a livello Brigata di tipo Pesante, dotate di carri armati Ariete, veicoli da combattimento della fanteria Dardo, versioni speciali della famiglia M113 e blindo Centauro I per i reparti di cavalleria esplorante.

L’Esercito Italiano prevede di acquistare i 1.050 veicoli che saranno derivati dal Lynx Kf-41 progettato e costruito da Rheinmetall.

Per accelerare lo sviluppo Rheinmetall alla fine del 2024 ha inviato in Italia, con il consenso ungherese, una coppia di Lynx Kf-41 realizzati per l’Esercito di Budapest per permettere agli organi tecnici del EI di familiarizzare con il nuovo veicolo da combattimento.

La joint venture tra Leonardo e Rheinmetall

Il programma portato avanti dalla joint venture Leonardo Rheinmetall Military Vehicles, controllata pariteticamente al 50% da Leonardo e Rheinmetall, con sede giuridica a Roma presso Rheinmetall Italia e sede operativa a La Spezia presso gli ex stabilimenti OTO Melara, prevede che i primi prototipi saranno sviluppati tra il 2026 e il 2029 e comprenderanno diverse versioni.

Oltre l’A2CS, oggetto della jv italo-tedesca è la realizzazione del nuovo MBT che sarà derivato dal Panther Kf-51 e delle versioni soccorso e recupero, genio e getta ponti che sostituiranno le analoghe versioni speciali su telaio Leopard 1 in servizio dai primi anni Ottanta del passato secolo nei reparti del Esercito.

Dalle indiscrezioni emerge un totale di 16 tra versioni e sotto versioni che dovrebbero essere estrapolate dalla piattaforma di base del nuovo veicolo da combattimento della fanteria.

Tra questi diversi allestimenti spiccano le versioni antiaeree (Skyranger), da ricognizione armata con cannone da 120/45 mm anticarro e porta mortai (sia con arma da 120 mm che con arma da 81 mm).

Per la joint venture è stata concordata una ripartizione del lavoro 50:50, con il 60% delle attività da svolgere in Italia, incluso integrazione, test di omologazione, attività di consegna e supporto logistico.

Nel ambito dei programmi MBT e AICS, i sistemi di missione, le suite elettroniche e l’integrazione delle armi saranno di competenza di Leonardo secondo i requisiti del cliente italiano.

L’Esercito Italiano è interessato ad un mezzo con architettura modulare che possa ricevere gli aggiornamenti costanti per far fronte alle minacce di nuovo tipo che si dovessero materializzare in futuro.

Inoltre, i nuovi mezzi dovranno avere un alto grado di interoperabilità con i sistemi unmanned che saranno sempre più impiegati per supportare le unità operative.

I programmi A2CS e nuovo mbt un’opportunità da sfruttare

Secondo quanto approvato dal Parlamento il programma A2CS avrà un costo totale di circa 16 miliardi di euro in un ambito temporale di 14 anni (in questa cifra sono comprese le spese di ricerca e sviluppo, prototipazione, organizzazione della linea di produzione, produzione e supporto tecnico-logistico integrato pluriennale); le spese già autorizzate ammontano a 5,2 miliardi di euro.

Per l’Italia si tratta di un’opportunità importante, rientrare dalla porta principale nel settore dei mezzi corazzati dopo l’avventura non proprio felice ormai risalente agli anni Ottanta-Novanta dell’accoppiata Ariete-Dardo, mezzi prodotti in poche centinaia di esemplari esclusivamente per l’Esercito Italiano; per Leonardo è un’opportunità fondamentale per rilanciare il polo industriale ex OTO Melara dopo anni di crisi e di produzioni ridotte al minimo.

Come è noto, in un primo tempo si era tentato di percorrere la strada del acquisto del Leopard 2A8, l’ultima versione del Leopard 2A4 entrato in servizio nel ormai lontano 1978; a tal fine era stato stipulato un accordo tra Leonardo e KNDS DE in tal senso, accordo “benedetto” anche in sede parlamentare con l’approvazione del relativo programma di acquisizione del carro armato e delle versioni speciali; ma l’intesa è naufragata allorquando è stato chiaro che buona parte della produzione sarebbe stata effettuata in Germania e che da parte di KNDS DE non c’era volontà od interesse a permettere di dare al MBT un deciso contenuto italiano come richiesto dall’industria e dal Ministero della Difesa.

Per l’AICS, ora A2CS, la situazione era più fluida e c’erano diversi concorrenti in corsa per l’aggiudicazione; si può dire che, venuto meno il Leopard 2A8, la scelta del binomio Lynx Kf-41/Panther Kf-51 quali piattaforme da cui derivare IFV e famiglia/MBT e veicoli speciali per rinnovare le componenti pesanti sia stata conseguenziale e logica, ottenendo un accordo strategico di lungo respiro tra Leonardo e Rheinmetall con la sua importante realtà italiana (Rheinmetall Italia SpA).

La posizione italiana e l’iniziativa franco-tedesca MGCS

Peraltro la scelta italiana ricaduta su un prodotto nuovo (il discorso vale per il Kf-41 e ancor di più per il Kf-51), tutto da sviluppare permetterà di gestire il passaggio dall’attuale generazione alla prossima generazione di MBT e MCS, anche grazie alla famiglia A2CS, con minor affanno e meno problemi rispetto a tutti gli altri Paesi che stanno ora immettendo in servizio le ultime versioni di mezzi come i Leopard 2 ed i CV90 che hanno diverse decine di anni di operatività sui cingoli, mezzi sicuramente solidi ed oltremodo validi che sono stati ampiamente impiegati anche in operazioni belliche, ma che non hanno più margini di sviluppo se non al prezzo di un abbondante stravolgimento.

In questi giorni, nonostante i rispettivi problemi politici, Francia e Germania hanno deciso di creare la società paritetica che dovrà gestire la progettazione, sviluppo e produzione del Main Ground Combat Systems (MGCS) che nelle loro intenzioni dovrebbe sostituire i Leopard 2A7 e 2A8 tedeschi nonché i Leclerc XLR francesi; peraltro, questo mezzo o meglio questa nuova generazione di mezzi sarà disponibile non prima del 2040 e, molto probabilmente, darà vita a due famiglie di mezzi, francese e tedesca, che in comune avranno solo telaio e parte meccanica, mentre per armamento e suite operativa sembra che le strade si dividano.

In questo contesto di incertezza, nonostante la ripetuta richiesta italiana di essere ammessi a partecipare al programma MGCS sin dalle fasi di sviluppo, appare quantomai opportuna la scelta di avviare i programmi MBT/IFV con Rheinmetall sulla base di prodotti sostanzialmente nuovi, in parte da sviluppare e che possono essere adattati alle esigenze del Esercito Italiano e che potranno essere anche esportati.

Immagine credit @Esercito Italiano

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